Alpini, la sezione Abruzzi compie 80 anni
Dai pionieri del ’29 al piccolo esercito di oggi: 182 gruppi, quasi 11mila iscritti.
TERAMO. Nel momento in cui festeggia i suoi ottant’anni, la sezione Abruzzi dell’Ana (associazione nazionale alpini) è un piccolo esercito che risulta composto da 182 gruppi, con 8.977 soci e 1.782 aggregati, per un totale di 10.759 iscritti. I suoi inizi, però, sono legati all’iniziativa di pochi. Che, una volta partiti, nel nome dello spirito di corpo trascinarono ben presto migliaia di persone. Le origini della sezione le racconta così Maurilio Di Giangregorio, storico degli alpini: «L’8 aprile 1929 si tenne a Roma la decima adunata nazionale degli alpini, alla quale parteciparono numerosi alpini abruzzesi. Sulla scia dell’entusiasmo di quella partecipazione, il 15 aprile Michele Iacobucci diede vita a un comitato promotore che sottoscrisse un documento programmatico. In questo documento appaiono palesi le ragioni emotive che ispirarono l’iniziativa.
Vi si legge infatti, con riferimento all’adunata di Roma: “Nell’esultanza dello spettacolo di forza e di bellezza, nella gioia di ritrovare i vecchi compagni di battaglione, nella soddisfazione di vederci amati, onorati ed apprezzati, pure, un’amarezza indicibile ci ha colpito. L’Abruzzo, questa nostra generosa regione, che prima e durante la guerra ha dato all’Italia una compatta falange di alpini di cui ben 109 lasciarono la vita sul campo dell’onore e circa 400 portano tuttora sul petto le meritate decorazioni, era ufficialmente assente. Passavano i gagliardetti di molte altre regioni d’Italia ma l’Abruzzo non c’era. In piccolo numero, isolati, abbiamo partecipato nelle file di altre sezioni, confusi fra la folla; avremmo voluto gridare che c’eravamo anche noi, ma il nostro grido si sarebbe perduto. Ormai la nostra decisione è presa, il nostro isolamento deve finire.
Gli alpini abruzzesi devono riprendere i contatti fra loro e con gli altri, devono rimettere il vecchio cappello alpino per mantenere sempre ed ovunque elevatissimo lo spirito di corpo”. Nacque così la sezione Abruzzi, costituita ufficialmente nel 1930, quando venne inviato alla sede dell’Ana a Milano il primo elenco di 42 alpini. Ogni anno il numero dei soci è andato aumentando. Il 31 dicembre 1943 era di 3.739. Nel 1944 l’attività della sezione rimase sospesa. Il 1º gennaio ’45 dette le dimissioni da presidente il fondatore Iacobucci, cui successe il maggiore Aldo Rasero, già capo partigiano in Abruzzo. La ricostruzione ufficiale della sezione avvenne nel 1948 e la vera assemblea generale degli iscritti all’Ana abruzzese si tenne il 19 marzo 1949.
Negli anni successivi aumentarono ancora gruppi e iscritti. Nel 1978 iniziò una nuova fase della vita dell’Ana e quindi della sezione Abruzzi: le energie dell’associazione vennero indirizzate verso l’attività di protezione civile. Il 4 dicembre 1998 fu firmata una convenzione di protezione civile tra la Regione e la sezione Abruzzi». La protezione civile dell’Ana ha preso parte, in questi ultimi anni, a numerose missioni di soccorso. L’ultima è appena terminata: l’Ana ha gestito il campo 4 di Paganica, dove sono stati ospitati gli sfollati della cittadina dopo il terremoto.
Vi si legge infatti, con riferimento all’adunata di Roma: “Nell’esultanza dello spettacolo di forza e di bellezza, nella gioia di ritrovare i vecchi compagni di battaglione, nella soddisfazione di vederci amati, onorati ed apprezzati, pure, un’amarezza indicibile ci ha colpito. L’Abruzzo, questa nostra generosa regione, che prima e durante la guerra ha dato all’Italia una compatta falange di alpini di cui ben 109 lasciarono la vita sul campo dell’onore e circa 400 portano tuttora sul petto le meritate decorazioni, era ufficialmente assente. Passavano i gagliardetti di molte altre regioni d’Italia ma l’Abruzzo non c’era. In piccolo numero, isolati, abbiamo partecipato nelle file di altre sezioni, confusi fra la folla; avremmo voluto gridare che c’eravamo anche noi, ma il nostro grido si sarebbe perduto. Ormai la nostra decisione è presa, il nostro isolamento deve finire.
Gli alpini abruzzesi devono riprendere i contatti fra loro e con gli altri, devono rimettere il vecchio cappello alpino per mantenere sempre ed ovunque elevatissimo lo spirito di corpo”. Nacque così la sezione Abruzzi, costituita ufficialmente nel 1930, quando venne inviato alla sede dell’Ana a Milano il primo elenco di 42 alpini. Ogni anno il numero dei soci è andato aumentando. Il 31 dicembre 1943 era di 3.739. Nel 1944 l’attività della sezione rimase sospesa. Il 1º gennaio ’45 dette le dimissioni da presidente il fondatore Iacobucci, cui successe il maggiore Aldo Rasero, già capo partigiano in Abruzzo. La ricostruzione ufficiale della sezione avvenne nel 1948 e la vera assemblea generale degli iscritti all’Ana abruzzese si tenne il 19 marzo 1949.
Negli anni successivi aumentarono ancora gruppi e iscritti. Nel 1978 iniziò una nuova fase della vita dell’Ana e quindi della sezione Abruzzi: le energie dell’associazione vennero indirizzate verso l’attività di protezione civile. Il 4 dicembre 1998 fu firmata una convenzione di protezione civile tra la Regione e la sezione Abruzzi». La protezione civile dell’Ana ha preso parte, in questi ultimi anni, a numerose missioni di soccorso. L’ultima è appena terminata: l’Ana ha gestito il campo 4 di Paganica, dove sono stati ospitati gli sfollati della cittadina dopo il terremoto.