Amadori, accordo sui prepensionamenti 

I sindacati ottengono forti incentivi dall’azienda: verso l’addio anticipato 70 dipendenti a Mosciano

MOSCIANO SANT’ANGELO. Si va verso il prepensionamento di circa 70 lavoratori ultrasessantenni dell’Amadori di Mosciano. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra i segretari provinciali della Fai Cisl Alessandro Collevecchio, della Flai Cgil Cristiana Bianucci e della Uila Uil Delfino Coccia, la Rsu e la direzione di All Coop (gruppo Amadori) per riprendere il confronto sugli incentivi all'esodo per lavoratori e lavoratrici prossimi al pensionamento.
«La parte sindacale», si legge in una nota delle tre sigle sindacali della categoria alimentare, «ha ricordato che già nell'accordo siglato il 16 ottobre 2023 si condivideva la possibilità di prevedere, su base volontaria, eventuali incentivi all'esodo per lavoratori e lavoratrici prossimi alla pensione. Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito la richiesta di considerare a titolo di incentivo una somma pari al 100% della differenza tra quanto si verrebbe a percepire nel periodo di Naspi (massimo due anni) e quanto invece si percepirebbe rimanendo al lavoro. Tale accordo favorirebbe lavoratori e lavoratrici che per ragioni personali, anche di salute, volessero anticipare l'uscita dall'azienda. La direzione di Amadori ha avanzato una proposta migliorativa rispetto a quella formulata in riunioni precedenti: ovvero pagherebbe il 100% per un anno e il 90% per gli ulteriori mesi (fino a dodici) che dovessero mancare alla data del pensionamento. La parte sindacale, in attesa della formalizzazione scritta di tale proposta, esprime soddisfazione per la riapertura della trattativa e auspica la positiva definizione dell'accordo».
L’offerta dell’azienda incontra senz’altro il favore dei dipendenti interessati, parte dei quali era già propensa ad accettare la precedente, ovvero il 75% della differenza tra Naspi e stipendio. (d.v.)