Bando scaduto: una sola offerta per l’acquisto della Julia servizi
L’ha presentata la Hera Comm di Bologna, società che si occupa della distribuzione di luce e gas La busta sarà aperta giovedì, se è tutto in regola la vendita dell’ex partecipata sarà aggiudicata
GIULIANOVA. È pervenuta una sola offerta, protocollata ieri mattina alle 12, per l’acquisto della Julia servizi, la società del Comune che eroga servizi di gas e luce. «All’avviso d’asta per la cessione del 100% di capitale della Julia Servizi», ha riferito ieri il sindaco Francesco Mastromauro, «come riferitomi dal dirigente comunale Corinto Pirocchi, è pervenuta al protocollo, alle ore 12 di oggi, 7 marzo, un’offerta». La società comunale è stata messa all’asta tramite bando, lo scorso 31 dicembre, con un prezzo base di 4milioni 523mila euro. Ieri alle12, al termine stabilito dal bando per presentare le offerte, è arrivata quella della Hera Comm di Bologna, società che si occupa della distribuzione di elettricità e gas per conto di pubbliche amministrazioni e privati.
«Il 10 marzo prossimo», ha continuato il sindaco, «come previsto nella procedura il dirigente Pirocchi provvederà quindi ad aprire la busta contenente l’offerta stessa verificando l’ammontare». Nel bando, sono state poste tre condizioni per aggiudicare la vendita: il mantenimento delle maestranze, il mantenimento della sede operativa a Giulianova e la possibilità di revocare il bando in caso di mutamento del quadro normativo che, al momento della decisione dell’alienazione, impediva ai Comuni di avere partecipate che esercitassero in regime di concorrenza. Su questi tre aspetti, tuttavia, si sono scagliate le opposizioni, da Franco Arboretti del Cittadino governante a Margherita Trifoni del M5S passando per Fabrizio Retko e Alberto Di Giulio di Linea Retta. I vari gruppi di minoranza hanno da sempre messo in discussione la reale necessità di vendere l’unica partecipata che produce reddito per le casse comunali. Per quanto riguarda gli impiegati, Retko aveva fatto notare che nel bando era stato inserito solo l’impegno, e non l’obbligo, a mantenere i sei lavoratori, oltretutto per soli 5 anni. Nell’ultimo consiglio, poi, Arboretti ha fatto notare che il quadro normativo era in via di revisione e quindi ha proposto almeno di rinviare il bando. A lui e ai 5 Stelle ha risposto Valerio Rosci, consigliere Pd e presidente della commissione bilancio, escludendo non solo la possibilità di una proroga, ma neanche un ripensamento sulla vendita. «Come stabilito dalla Corte dei conti della Lombardia e ribadito dall’Anac», ha spiegato Rosci, «gli enti territoriali non possono partecipare nemmeno in società che producono e vendono energia elettrica derivante da fonti rinnovabili, in quanto non configurabile come un’attività strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, nemmeno se uno degli scopi è quello di abbattere l’inquinamento atmosferico».
Margherita Totaro
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