Campli, a cinque anni dalla frana si attende il via al primo cantiere

17 Febbraio 2022

CAMPLI. Ieri è stato il quinto anniversario della disastrosa frana che il 16 febbraio 2017 colpì Castelnuovo di Campli. Il gruppo di minoranza consiliare “Ricostruiamo Campli” ha celebrato la...

CAMPLI. Ieri è stato il quinto anniversario della disastrosa frana che il 16 febbraio 2017 colpì Castelnuovo di Campli. Il gruppo di minoranza consiliare “Ricostruiamo Campli” ha celebrato la ricorrenza pubblicando delle fotografie della frazione accompagnate da una sola frase: “Post muto... come tutto il resto”. Il senso è evidente: per mettere in sicurezza e ripopolare Castelnuovo, secondo la minoranza, finora è stato fatto poco.
Il presidente del comitato cittadino "Castelnuovo nel cuore" Vincenzo Di Meglio e il sindaco Federico Agostinelli fanno il punto della situazione, evidenziando come si proceda su due binari paralleli. «La prima problematica», dice Di Meglio, «riguarda il centro storico: è stato previsto già nel 2018 un finanziamento sisma di 6 milioni per metterlo in sicurezza attraverso dei tiranti e far tornare a casa le famiglie sgomberate, circa 15 persone. C'è già il progetto definitivo, ora siamo nella fase della validazione e poi ci sarà bando di gara per i lavori. Ottimisticamente si può pensare che inizieranno in estate, salvo intoppi burocratici. Con l’amministrazione comunale il rapporto è positivo: il sindaco e il responsabile del procedimento ci coinvolgono sempre. Il problema è che ci sono di mezzo altri enti: Usr, Genio civile, Soprintendenza...». Il sindaco fa rilevare che «per completare tutto il versante, secondo uno studio, ci vogliono ancora oltre 10 milioni. Speriamo arrivino ulteriori finanziamenti, in un recente incontro il commissario Legnini ha preso degli impegni in tal senso». Fin quando non verrà messo in sicurezza il centro storico, aggiunge Di Meglio, non potrà partire la ristrutturazione della chiesa di San Giovanni, già finanziata.
Secondo aspetto: nella parte fuori dal centro storico sono state abbattute diverse palazzine e sgomberate 30 famiglie. «Abbiamo scelto, dopo un’assemblea pubblica, il sito dove verranno ricostruite queste abitazioni», dice Agostinelli, «è un’area di Castelnuovo su cui insiste una fabbrica dismessa che verrà abbattuta e delocalizzata dai privati. L'obiettivo è far restare gli abitanti per evitare lo svuotamento del borgo». Nel frattempo le famiglie sgomberate sono state sistemate in parte nelle Sae (soluzioni abitative emergenziali) e in parte sono in autonoma sistemazione.
Il sindaco Agostinelli conclude, senza fare polemica: «In questi anni sono state fatte tante cose, al di là della gestione iniziale dell’emergenza. Ora bisogna raccogliere i frutti».(d.v.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .