Colleatterrato festeggia la nuova sala parrocchiale
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In tanti alla messa celebrata dal vescovo Leuzzi nel quartiere ferito dal terremoto D’Alberto: «Fatico a indossare qui la fascia tricolore per i ritardi delle istituzioni»
TERAMO. Colleatterrato riparte dai nuovi locali parrocchiali. La chiesa non è ancora pronta, ma all’inaugurazione del salone che temporaneamente ospiterà le celebrazioni religiose ieri pomeriggio c’erano tanti cittadini del quartiere ferito dal terremoto. Dai bambini della scuola calcio del Colleatterrato ai rappresentanti delle associazioni che operano nella zona, la sala che diventerà il fulcro della parrocchia una volta ultimata la chiesa si è riempita per la messa inaugurale celebrata dal vescovo Lorenzo Leuzzi.
Affiancato dal parroco don Christian Cavacchioli, il presule ha colto l’occasione per lanciare un messaggio di speranza per i residenti del quartiere che da oltre due anni sopportano i disagi per i tanti edifici dichiarati inagibili a seguito delle scosse sismiche susseguitesi tra fine 2016 e inizio 2017. A raccogliere la sua esortazione c’erano anche l’assessore al “governo del territorio” Stefania Di Padova e il sindaco Gianguido D’Alberto con indosso la fascia tricolore. «Ho provato grande imbarazzo a indossarla qui, davanti a voi, per quello che rappresenta», ha detto il primo cittadino rivolgendosi ai residenti assiepati davanti all’altare, «questa comunità ha dato una grande lezione alle istituzioni per tutto quello che non hanno fatto qui e nelle altre zone colpite dal terremoto». L’apertura del salone attiguo alla nuova chiesa rappresenta, dunque, un punto di ripartenza. D’Alberto l’ha definita «un momento di gioia in cui la comunità ritrova la sua casa e difende la propria identità nonostante il periodo di grande precarietà». La massiccia partecipazione alla messa ha dato la conferma del «bisogno dei residenti del quartiere di stare insieme e avere spazi in cui ritrovarsi». Il percorso, avviato ormai da 40 anni, per la realizzazione della nuova chiesa a Colleatterato dunque prosegue, anche se tra tante incertezze e difficoltà anche attuali. Quest’intervento ha coinvolto ben cinque vescovi, a partire da Abele Conigli, e quattro parroci. L’auspicio di Leuzzi, don Christian e dei residenti è che a breve il quartiere veda finalmente l’opera completata.
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