Era evaso dai domiciliari: «Litigo con mia madre, riportatemi in carcere». Trovato morto in cella

26 Marzo 2025

Il detenuto 46enne Domenico Di Rocco, di Mosciano Sant’Angelo, a dicembre aveva chiesto di essere trasferito nel carcere di Castrogno

TERAMO. A dare l’allarme è stato il compagno di cella che quando ha tentato di svegliarlo si è accorto che non rispondeva. I soccorsi sono stati immediati ma per Domenico Di Rocco, 46enne di Mosciano di etnia rom, non c’è stato nulla da fare. A causare la morte potrebbero essere state cause naturali, probabilmente un improvviso malore, ma proprio per chiarire ogni dubbio la procura (sostituto procuratore di turno Silvia Scamurra) ha disposto l’autopsia che sarà eseguita domani, 27 marzo, dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra.

L’inchiesta dell’autorità giudiziaria è stata delegata ai carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze del compagno di cella e dei soccorritori. I familiari dell’uomo hanno annunciato la presentazione di un esposto e nella tarda mattinata di ieri, quando la salma è stata portata all’obitorio, c’è stato un assembramento dei congiunti dell’uomo arrivati in ospedale.

Di Rocco era in carcere da dicembre da quando un pomeriggio si era allontanato dagli arresti domiciliari per telefonare da un bar i carabinieri e chiedere di tornare in carcere perché, aveva detto all’epoca ai militari, «in casa litigo troppo con mia madre». L’uomo doveva scontare vent’anni per un cumulo di pena legato ai vari reati commessi contro il patrimonio.

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