Foce del Tordino, analisi shock

L'Arta: un'enorme quantità di colibatteri in uscita dal depuratore
GIULIANOVA. Lancia un forte grido d'allarme il medico e consigliere comunale Vincenzo Santuomo, dopo aver letto il rapporto Arta (Agenzia regionale tutale ambiente) sui prelievi effettuati il 6 luglio scorso (giorno dell'arrivo della Goletta Verde) nel pozzetto situato dopo la vasca di clonazione del depuratore comunale dell'Annunziata gestito dalla Ruzzo Reti spa.
Il consigliere, in una nota, precisa che la campionatura è stata eseguita in uscita in direzione del fiume Tordino, ossia dopo l'avvenuta depurazione. «L'analisi batteriologica», sottolinea Santuomo, «avrebbe rilevato una presenza di escherichia coli superiore alla norma di 800 volte: quattro milioni contro cinquemila ammessi da un provvedimento provinciale del dicembre 2009».
Il giudizio dell'Arta è molto pesante: «L'indice batteriologico presenta un valore nettamente superiore al limite consentito. Esiste pertanto una violazione di legge e l'elevato grado di contaminazione fecale impone la necessità di valutare l'aspetto igienico sanitario dello scarico in questione».
Santuomo, sulla scorta dei dati, aggiunge: «E' un problema annoso mai risolto ed anzi i valori di eschericia coli oggi sono veramente preoccupanti. Le acque del mare sono a poche decine di metri dal fiume Tordino dove viene riversato il liquido nauseabondo del depuratore che, è evidente, non funziona. Fa piacere che questo non abbia influito sulla concessione della Bandiera blu.
Forse qualcuno comincia a pensare che questa situazione sia uno dei requisiti da possedere». Nella nota diffusa il consigliere Santuomo sostiene che nelle acque adibite alla balneazione è prescritta obbligatoriamente l'assenza di escherichia coli quale indicatore primario di contaminazione fecale e causa di malattie anche gravi per l'uomo e animali».
Sull'allarme lanciato da Santuomo il Comune di Giulianova, che ha ricevuto via fax il rapporto in lunedì scorso, chiederà spiegazioni sul funzionamento del depuratore alla Ruzzo Reti. Il sindaco Francesco Mastromauro polemizza sull'invio ufficiale del risultato delle analisi: «Comunicazione non tempestiva come quella giunta a chi è sprovvisto di incarichi amministrativi attivi. E' comunque importante sapere come stanno le cose ed abbiamo sollecitato a Di Pietro, presidente di Ruzzo Reti, un rapporto circostanziato».
Il consigliere, in una nota, precisa che la campionatura è stata eseguita in uscita in direzione del fiume Tordino, ossia dopo l'avvenuta depurazione. «L'analisi batteriologica», sottolinea Santuomo, «avrebbe rilevato una presenza di escherichia coli superiore alla norma di 800 volte: quattro milioni contro cinquemila ammessi da un provvedimento provinciale del dicembre 2009».
Il giudizio dell'Arta è molto pesante: «L'indice batteriologico presenta un valore nettamente superiore al limite consentito. Esiste pertanto una violazione di legge e l'elevato grado di contaminazione fecale impone la necessità di valutare l'aspetto igienico sanitario dello scarico in questione».
Santuomo, sulla scorta dei dati, aggiunge: «E' un problema annoso mai risolto ed anzi i valori di eschericia coli oggi sono veramente preoccupanti. Le acque del mare sono a poche decine di metri dal fiume Tordino dove viene riversato il liquido nauseabondo del depuratore che, è evidente, non funziona. Fa piacere che questo non abbia influito sulla concessione della Bandiera blu.
Forse qualcuno comincia a pensare che questa situazione sia uno dei requisiti da possedere». Nella nota diffusa il consigliere Santuomo sostiene che nelle acque adibite alla balneazione è prescritta obbligatoriamente l'assenza di escherichia coli quale indicatore primario di contaminazione fecale e causa di malattie anche gravi per l'uomo e animali».
Sull'allarme lanciato da Santuomo il Comune di Giulianova, che ha ricevuto via fax il rapporto in lunedì scorso, chiederà spiegazioni sul funzionamento del depuratore alla Ruzzo Reti. Il sindaco Francesco Mastromauro polemizza sull'invio ufficiale del risultato delle analisi: «Comunicazione non tempestiva come quella giunta a chi è sprovvisto di incarichi amministrativi attivi. E' comunque importante sapere come stanno le cose ed abbiamo sollecitato a Di Pietro, presidente di Ruzzo Reti, un rapporto circostanziato».
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