Fonte Baiano, mandati via 16 inquilini
Il Sicet: il Comune ristruttura la palazzina popolare con i soldi dell’Ater per sistemarci le famiglie delle case di via Longo
TERAMO. Un giro di valzer di inquilini della case popolari chenon va giù al Sicet. Il Comune sta avviando una complessa operazione per liberare le prime tre palazzine di via Longo, che saranno abbattute e poi ricostruite nel progetto di housing sociale.
Ma secondo il Sicet si stanno calpestando i diritti di molti inquilini. L’analisi del segretario, Antonio Di Berardo, parte dall’imminente ristrutturazione di una palazzina di proprietà del Comune, a Fonte Baiano, con 16 case parcheggio, quelle destinate all’emergenza abitativa degli sfrattati. «Innanzitutto salta a gli occhi che il Comune svolgerà i lavori con i soldi dell’Ater, che si è offerta di pagarli», esordisce Di Berardo, «e questo è grave per una serie di motivi. Intanto l’Ater è proprietaria di 2.600 alloggi in tutta la provincia e il 70% deve essere ristrutturato. Nella zona di via Tevere, ad esempio il tetto di quattro palazzine ha l’amianto e deve essere bonificato, è un intervento che la legge impone per la salute di tutto il quartiere. Eppure l’Ater impiega i propri fondi per riparare palazzine di un altro ente». Non solo: secondo Di Berardo alla fine dei lavori a Fonte Baiano i 16 appartamenti - pur essendo vincolati a questo utilizzo - non ospiteranno famiglie soggette a emergenza abitativa.
«Ristrutturata la palazzina, secondo quanto detto dal sindaco, nei 16 alloggi andranno gli inquilini delle case popolari del Comune di via Longo, dove si devono liberare una cinquantina di appartamenti per l’abbattimento. Si sta creando una violazione dei diritti di chi è nella graduatoria dell’emergenza abitativa, nel bando generale del 2009 (ancora non rifatto)e dei 57 sfrattati del 2011 che sono aumentati almeno del 15% nel 2012, in attesa di una casa. Insomma, con una sola decisione il Comune sta colpendo tre categorie sociali deboli: in totale 500 famiglie». Di Berardo sottolinea, dunque, che la palazzina di Fonte Baiano è destinata agli sfrattati e non può essere assegnata agli tipi di inquilini delle case popolari.
Per gli attuali inquilini - finora una decina su 16 - il Comune ha fatto una graduatoria: in un mese saranno trasferiti in altre palazzine a Villa Ripa, Frondarola e Villa Vomano. Gli altri sei seguiranno lo stesso iter fra qualche settimana. Il sindacalista conclude ricordando che secondo una sentenza della Corte costituzionale del 2008 la Regione deve istituire una commissione per gli sfratti che regoli anche l’assegnazione delle case, sentenza caduta nel vuoto.
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