La manifestazione di protesta del Delfico (foto di Giampiero Marcocci)

TERAMO

I mille del Delfico: "Senza scuola nessun domani" / FOTOGALLERY

Studenti, alunni, genitori, insegnanti e impiegati in strada per richiedere subito le aule dopo il sequestro della storica sede del Convitto e Liceo classico: "Non soluzioni tampone"

TERAMO. In mille in strada sotto la pioggia per chiedere le aule dopo che la loro scuola è stata precauzionalmente sequestrata  perché ritenuta pericolosa. Loro sono studenti, alunni, genitori, insegnanti e impiegati del Convitto e Liceo classico Delfico. Tutti a protestare per richiedere immediate soluzioni alternative e non "spezzatino" o "tampone": un diritto alla scuola sicura e funzionante.

"Scuola sì ma non così’; "Il Delfico non può morire"; "Senza scuola nessun domani, il sapere non si sequestra": alcuni degli slogan sugli striscioni che hanno accompagnato il corteo   per le vie del centro, fino all'ingresso della storica sede in piazza Dante. Mentre nell'aria risuonavano le note e le parole di "Il Delfico non può morire", la canzone scritta dall'insegnante Simonetta Sacripanti e urlata dalle centinaia di ragazzi in strada. «Scuola chiusa, sequestro pesante, sequestro di sogni, vagano anime per le strade di una città che sta morendo, scompare un faro, un punto di riferimento» e poi ancora «scoramento nei volti» e «sogni spezzati», recita il brano.

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Per il Delfico sono per ora stati individuati spazi temporanei, ma a preoccupare di più è la gestione sul lungo periodo.  La manifestazione ha poi trovato riparo dalla pioggia sotto il tendone  che ospiterà il XXIX Premio Di Venanzo.