Teramo

Il complesso “Mirante” è pronto invendute le 21 super ville

L’intervento della tedesca Aareal Bank sulle ceneri di “Teramo Alta” si scontra con un mercato depresso: è la prima volta che a Teramo un istituto di credito promuove autonomamente un investimento immobiliare. Il costo delle ville varia dalle 230 mila alle 440 mila euro

TERAMO. C’era una volta un avventuroso imprenditore che investì milioni di euro per realizzare un quartiere di lusso su una delle colline che dominano Teramo. C’era una volta, perché poi l’imprenditore ebbe delle difficoltà e uscì di scena. Al suo posto subentrò una banca tedesca, salvando capra e cavoli a suon di milioni e portando a termine l’intervento. C’era una volta. Adesso invece c’è la crisi, e il lieto fine della storia è ancora tutto da scrivere. Perché i lavori del complesso immobiliare “Mirante” a Bivio Miano sono terminati, il nuovo quartiere dalla splendida vista è perfettamente abitabile, ma non c’è anima viva: dei 21 alloggi, tutte villette autonome bifamiliari e trifamiliari con giardino, non ne è stato ancora venduto neanche uno.

Nella nota dell’ufficio stampa di “Mirante” che informa la città dell’avvenuto completamento dei lavori si sottolinea che «il cantiere era stato avviato il 5 ottobre del 2012» e che l'intervento «è promosso da Aareal Bank, istituto di credito tedesco, tra i principali players europei nel settore immobiliare, quotato alla Borsa di Francoforte. È la prima volta che a Teramo un istituto di credito promuove autonomamente un investimento immobiliare». In realtà inizialmente (2006) l’intervento si chiamava “Teramo Alta” e a promuoverlo era un imprenditore romano, Ernesto Galeoni, legato alla famiglia Mezzaroma. “Teramo Alta” prevedeva quasi il doppio delle 21 abitazioni costruite dai tedeschi e addirittura una teleferica per collegare il quartiere alla città, ma si fermò presto per problemi finanziari. A quel punto entrò in scena Aareal Bank, che era tra i creditori di “Teramo Alta” e grazie alla decisiva spinta dell’ex dg Edvige Catitti, originaria di Bisenti, subentrò a Galeoni. Un’iniziativa anomala per la banca, che in genere sostiene investimenti immobiliari di tipo turistico dai 20 milioni in su. In questo caso per completare l’intervento di milioni ne sono bastati tre e mezzo, anche se Aareal ne ha messi sul piatto altri per tappare i buchi e rinegoziare i contratti.

La nota di “Mirante” continua: «Le ville, tutte in classe energetica B, sono dotate di pannelli solari, predisposizione per installazione di pannelli fotovoltaici, impianto di riscaldamento radiante, predisposizione di sistema di condizionamento estivo, e sono già dotate di impianto d'allarme perfettamente funzionante. La centrale termica è interamente realizzata con il sistema tedesco Viesmann, azienda leader nella tecnica del riscaldamento. Le diverse soluzioni hanno un'ampiezza che varia dai 140 metri quadri di superficie calpestabile per le trifamiliari ai 220 per le bifamiliari. Il costo delle residenze varia dai 230 ai 440mila euro». Un tempo, forse, queste case sarebbero andate a ruba. Ora l’agenzia immobiliare incaricata di venderle deve accontentarsi di due-tre manifestazioni d’interesse che non sfociano ancora in contratti. Il serio rischio è, insomma, che il quartiere più moderno di Teramo resti un deserto.

Aareal Bank, nel frattempo, ha lavorato molto e bene sull’immagine. Ha finanziato con 30.000 euro la riqualificazione dell'impianto sportivo di Bivio Miano e destinato 3.000 euro per l'acquisto di un piccolo parco giochi per bambini nei pressi della chiesa parrocchiale. Ora vorrebbe anche realizzare le pensiline dei bus, che nella zona mancano, e ha predisposto un servizio di guardiania che dovrà vigilare sul quartiere fino a quando questo non si popolerà. Basteranno, tutti questi sforzi degli eroici “salvatori” tedeschi? Chissà.

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