"Lei era consenziente", 35enne assolto dalla violenza sessuale a Roseto

Per il giudice il "fatto non sussiste". La presunta vittima aveva detto di essere uscita a cena con l'uomo, aver bevuto e solo la mattina dopo essersi accorta di avere le mutandine strappate

TERAMO. A maggio era finito a processo con l'accusa di violenza sessuale dopo la denuncia di una sua amica che lo aveva accusato di aver abusato di lei una sera che era ubriaca. Un'accusa caduta in dibattimento, con il 35enne di Roseto assolto dai giudici del collegio (presidente Roberto Veneziano) «perché il fatto non sussiste». Le indagini che avevano portato il giovane a processo, erano partite dopo la denuncia della presunta vittima: una ragazza di Roseto che si era rivolta ai Carabinieri alcuni giorni dopo la presunta violenza.

La giovane, che ha sempre dichiarato di non ricordare quasi nulla e di avere solo alcuni flash della serata, aveva raccontato che quella sera era uscita a cena con il 35enne ed alcuni suoi amici e che il giorno dopo, a casa, si era accorta di avere le mutandine strappate. Le ultime cose che ricordava era di aver bevuto molto e di essere uscita dal locale con l'amico. Amico che non ha mai negato di essersi appartato in auto con la ragazza, sostenendo però che la ragazza fosse consenziente.