Letame e schiuma invadono il Tordino

19 Giugno 2011

Allarme ambientale a ridosso del centro storico, scatta l'inchiesta dei vigili

TERAMO. L'acqua che diventa densa e marrone, la schiuma biancastra sotto una cascatella, il tanfo di letame che si spande tutto intorno, i pesci agonizzanti. La scena da incubo si è presentata ieri pomeriggio a un cittadino che passeggiava lungo il parco fluviale all'altezza del centro storico. Non c'erano dubbi: qualcuno aveva inquinato il Tordino, il più grande dei due fiumi dai quali l'antica Interamnia trae il proprio nome. E non era un inquinamento di poco conto, ma un piccolo disastro ambientale.

L'ALLARME. Il passante ha sentito l'esigenza che quello che stava vedendo lui lo vedessero tutti i teramani. Così ha chiamato con il telefonino Teleponte, la tv più vista della città. Il direttore di Teleponte, Alfredo Giovannozzi, ha subito avvisato il sindaco Maurizio Brucchi. Che, a sua volta, ha mandato sul fiume la polizia municipale. Il punto più comodo per osservare il fenomeno di inquinamento era il ponte a catena, ai piedi di via De Albentiis. Qui si sono ritrovati lo stesso sindaco, i vigili urbani - in prima fila, come sempre in questi casi, il vigile ecologico Vincenzo Calvarese - e poi anche uomini della polizia provinciale e del Corpo forestale.

L'IPOTESI. È scattata l'indagine. E il primo passo, ovvero l'osservazione delle sponde del Tordino a monte del centro storico, per capire da dove venisse lo sversamento della sostanza inquinante, ha subito portato a formulare un'ipotesi verosimile. Il sindaco ha detto ieri sera: «Il fenomeno sembrerebbe derivare da un'azienda agricola di contrada Mezzanotte che nei giorni scorsi ha messo del letame sui propri terreni. Le piogge hanno impregnato la terra e questa, quando il tempo è tornato secco, ha ributtato fuori l'acqua impregnata di letame. Almeno, così si può pensare vedendo le grandi pozze che si sono create in quei campi a ridosso del fiume. Per ora è solo un'ipotesi, siamo in fase di accertamento, ma è questo l'oggetto dell'indagine. Abbiamo fatto prelievi nel Tordino all'altezza del ponte a catena e altri prelievi in quelle pozze. I risultati, messi a confronto, ci diranno di più. Di sicuro», conclude Brucchi, «la cosa è abbastanza seria, perché la quantità di sostanza inquinante finita nel fiume è importante».

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