Melania, una traccia di sangue può scagionare Parolisi / Foto
E' una traccia scoperta sulla gamba di Melania, ma per la procura è un falso indizio
TERAMO. Una macchia di sangue su una gamba di Melania scardina le poche certezze messe insieme in sette mesi d'indagine. A tre giorni dall'udienza in Cassazione - che lunedì dovrà decidere sulla scarcerazione di Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso la moglie - la difesa del caporal maggiore rilancia e rimette la palla al centro del campo.
Secondo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile (nel collegio difensivo c'è anche l'avvocato Federica Benguardato) quella macchia potrebbe essere la prova che scagionerebbe Parolisi. Ne sono convinti a tal punto che potrebbero anche chiedere un incidente probatorio al gip. «Siamo certi di quello che sosteniamo», dice Gentile, «che stiamo pensando di chiedere un incidente probatorio al gip proprio per fare una perizia. Siamo certi che non si tratti nè di una ferita e nè di un taglio. E' una macchia e questo particolare è agli atti».
Si tratterebbe di una striscia di sangue che le indagini hanno refertato sulla coscia destra di Melania e che secondo i legali sarebbe stata lasciata dal polsino di un indumento a manica lunga con delle zigrinature. «Parolisi non può aver ucciso la moglie», dice Biscotti, «perché quel giorno indossava una maglietta a maniche corte, senza polsini». E a fissare gli abiti indossati dal militare il 18 aprile ci sarebbe quel video girato dieci giorni prima del fatto sul pianoro di Colle San Marco: in quelle immagini Parolisi indosserebbe gli stessi vestiti (maglietta e pantalonici corti) che gli sono stati visti addosso il giorno della scomparsa e dell'omicidio della moglie.
La procura smentisce e sostiene che quella traccia di sangue, invece, sarebbe stata lasciata dalla chiusura lampo del giacchino di Melania, che secondo Biscotti però «è troppo corta per lasciare quel tipo di tracce, è fisicamente impossibile per noi. Anche in questo caso non siamo d'accordo con i periti della procura: per dimostrare che Parolisi si sarebbe cambiato devono per forza dire che è il giacchino di Melania, mentre ci sono testimoni e filmini che affermano che quel giorno, il 18 aprile, Salvatore uscì di casa con una maglietta e calzoncini corti. Secondo noi questa prova scagiona Salvatore».
Intanto nei prossimi giorni sono attesi i risultati ufficiali degli esami del Ris su alcuni degli oltre cento reperti. In particolare dovrebbero essere pronti quelli sugli occhiali da sole consegnati da Parolisi. Occhiali che, secondo l'accusa, a differenza di quanto sostenuto dal caporal maggiore non sarebbero quelli indossati da Melania il 18 aprile.
Secondo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile (nel collegio difensivo c'è anche l'avvocato Federica Benguardato) quella macchia potrebbe essere la prova che scagionerebbe Parolisi. Ne sono convinti a tal punto che potrebbero anche chiedere un incidente probatorio al gip. «Siamo certi di quello che sosteniamo», dice Gentile, «che stiamo pensando di chiedere un incidente probatorio al gip proprio per fare una perizia. Siamo certi che non si tratti nè di una ferita e nè di un taglio. E' una macchia e questo particolare è agli atti».
Si tratterebbe di una striscia di sangue che le indagini hanno refertato sulla coscia destra di Melania e che secondo i legali sarebbe stata lasciata dal polsino di un indumento a manica lunga con delle zigrinature. «Parolisi non può aver ucciso la moglie», dice Biscotti, «perché quel giorno indossava una maglietta a maniche corte, senza polsini». E a fissare gli abiti indossati dal militare il 18 aprile ci sarebbe quel video girato dieci giorni prima del fatto sul pianoro di Colle San Marco: in quelle immagini Parolisi indosserebbe gli stessi vestiti (maglietta e pantalonici corti) che gli sono stati visti addosso il giorno della scomparsa e dell'omicidio della moglie.
La procura smentisce e sostiene che quella traccia di sangue, invece, sarebbe stata lasciata dalla chiusura lampo del giacchino di Melania, che secondo Biscotti però «è troppo corta per lasciare quel tipo di tracce, è fisicamente impossibile per noi. Anche in questo caso non siamo d'accordo con i periti della procura: per dimostrare che Parolisi si sarebbe cambiato devono per forza dire che è il giacchino di Melania, mentre ci sono testimoni e filmini che affermano che quel giorno, il 18 aprile, Salvatore uscì di casa con una maglietta e calzoncini corti. Secondo noi questa prova scagiona Salvatore».
Intanto nei prossimi giorni sono attesi i risultati ufficiali degli esami del Ris su alcuni degli oltre cento reperti. In particolare dovrebbero essere pronti quelli sugli occhiali da sole consegnati da Parolisi. Occhiali che, secondo l'accusa, a differenza di quanto sostenuto dal caporal maggiore non sarebbero quelli indossati da Melania il 18 aprile.
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