Naselli condannato a due anni e 6 mesi
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L’ex comandante dei carabinieri di Teramo imputato per rivelazione di segreto d’ufficio. Confermata l’esclusione dell’aggravante mafiosa
TERAMO. La Procura per lui aveva chiesto una condanna a 8 anni: i giudici di primo grado gli hanno inflitto una pena di 2 anni e 6 mesi. Il tenente colonnello Giorgio Naselli, ex comandante provinciale dei carabinieri, è uno dei duecento condannati per “Rinascita Scott”, la maxi inchiesta contro le cosche firmata quattro anni fa dall’allora procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ora alla guida della Procura di Napoli.
La sentenza è arrivata ieri mattina, al termine di un mese di camera di consiglio del collegio presieduto dalla giudice Brigida Cavasino (giudici a latere Claudia Caputo e Germana Radice). Nella nuova aula bunker del tribunale di Lamezia Terme, costruita appositamente per celebrare questo processo, i giudici hanno scandito condanne (la maggior parte) e assoluzioni per i 338 imputati. Naselli, reintegrato dopo due ricorsi al Tar, era finito a processo per un presunto episodio di rivelazione di segreto d’ufficio e per abuso d’ufficio. Questo dopo che la Cassazione ha escluso l’aggravante mafiosa mettendo nero su bianco che Naselli non ha voluto favorire la ’ndrangheta. Cosa ribadita dal gup Claudio Paris che aveva rinviato a giudizio il tenente colonnello escludendo l’aggravante mafiosa e stabilendo la mancanza di connessione con i fatti contestati dalla Procura di Catanzaro all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli che è stato condannato a 11 anni. I giudici di primo grado hanno assolto Naselli dall’abuso d’ufficio, escluso l’aggravante dell’associazione mafiosa e lo hanno condannato per il reato rivelazione di segreto d’ufficio (rivelazione a Pittelli). Sul punto della rivelazione all’epoca la Cassazione ha scritto: «Risulta che il ricorrente, pur mostrando disponibilità nei confronti del Pittelli, tenne subito a precisargli che la pratica “era in mano alla prefettura” e si limitò ad esaminare gli atti, a confermare le criticità della pratica, a fornire solo vaghe assicurazioni al Pittelli quando questi gli prospettò la necessità di ottenere almeno un differimento, evitando la rapida adozione di un provvedimento negativo: ma aldilà della comunicazione di tali notizie e della data di trattazione della pratica non vi è prova della utilizzazione e strumentalizzazione delle informazioni riservate per procurare a sè o ad altri un indebito vantaggio patrimoniale o non patrimoniale». La difesa di Naselli, rappresentata dall’avvocato Gennaro Lettieri, annuncia ricorso in Appello.
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