Omicidio Melania, l'avvocato di Parolisi "E' già stato condannato, la prova in un verbale"
Secondo gli avvocati del caporal maggiore un verbale - pubblicato in esclusiva dal Centro - dimostrerebbe che il 10 maggio scorso il marito di Melania era già il sospettato numero uno del delitto di Ripe di Civitella
TERAMO. Colpevole dal primo giorno, condannato prima di essere indagato e assassino spietato della moglie quando, per la legge, era ancora parte offesa del delitto. La difesa di Salvatore Parolisi sferra un altro attacco agli investigatori. Lo fa con un verbale inedito - pubblicato in esclusiva dal Centro - che, secondo gli avvocati del caporal maggiore, dimostra che il 10 maggio scorso il marito di Melania era già nel mirino della procura di Ascoli, sospettato numero uno del delitto di Ripe di Civitella, avvenuto il 18 aprile. Ma l'avviso di garanzia che lo mette in condizione di difendersi gli arriverà solo molte settimane dopo.
Nel verbale che pubblichiamo già emerge chiaramente l'ipotesi del movente legato al tradimento e alla soldatessa-amante di Salvatore ascoltata, meno di un mese fa dalla procura di Teramo, in una località che doveva restare segreta. E spunta anche il problema dell'affidamento della figlioletta della coppia che verrà discusso solo il 2 dicembre prossimo davanti al tribunale per i minori di Napoli. Eppure è ancora il 10 maggio quando il papà di Melania informa gli investigatori che ha già preso contatto con gli assistenti sociali. E gli investigatori gli chiedono già allora della relazione extraconiugale di Salvatore Parolisi. Il 10 maggio è anche un giorno particolare perché, alla stessa ora e in un'altra stanza della caserma di Castello di Cisterma, anche Parolisi viene sentito per otto ore. Da quel posto esce come parte offesa, non da indagato. Ma dal verbale che sveliamo - sostiene l'avvocato Nicodemo Gentile - la colpevolezza di Parolisi era già stata decisa.
Investigatore: «Oltre alla storia sentimentale che voi sapevate già conclusa da oltre un anno di Salvatore Parolisi, eravate, lei e sua moglie, a conoscenza del fatto che Salvatore aveva una relazione ancora attuale e che era in procinto di separarsi da Melania, vostra figlia?».
Gennaro Rea: «Assolutamente no: Melania non ci aveva detto nulla di questo. Sapevamo che erano in ottimi rapporti e che attualmente non c'erano problemi tra di loro. Aggiungo che sono convinto che se ci fossero stati problemi del genere Melania ce li avrebbe sicuramente rappresentati, visto il rapporto schietto, sincero e saldo che c'era tra noi. Io e mia moglie siamo stati a trovarli a Folignano di recente, il 7 o 1'8 di aprile, non mi è sembrato che tra di loro ci fosse un certo distacco».
Investigatore: «Quindi non c'era nell'aria odore di separazione tra loro?».
Gennaro Rea: «Assolutamente no, non è stato mai affrontato questo argomento a casa mia quindi lo escludo».
Investigatore: «Lei ha parlato con Melania il giorno della scomparsa?».
Gennaro Rea: «Sì verso mezzogiorno, l'ho sentita, stava tranquilla, mi diceva della visita medica alla bambina, aveva dei piccoli problemi alle gambine, poi mi diceva dell'esito della sua visita medica per il fatto che aveva una piccola ernia. In quella occasione mi diceva che voleva andare a San Marco e che poi andavano da Sonia per una visita di cortesia per la nascita di una bimba».
Investigatori: «L'albero della cuccagna l'aveva già fatto?».
Gennaro Rea: «Sì l'aveva fatto con rami presi qualche giorno prima sempre dalle parti di San Marco».
Investigatore: «La bimba ora è con voi?».
Gennaro Rea: «Sì la bimba è più abituata a stare con noi più che con i miei consuoceri. Sto cercando di contattare degli assistenti sociali per affrontare la situazione anche perché con la moglie di mio figlio Michele si trova bene. La chiama mamma forse perché ha bisogno di vedere sua madre».
Investigatore: «Oltre alla storia sentimentale che voi sapevate già conclusa da oltre un anno di Salvatore Parolisi, eravate, lei e sua moglie, a conoscenza del fatto che Salvatore aveva una relazione ancora attuale e che era in procinto di separarsi da Melania, vostra figlia?».
Gennaro Rea: «Assolutamente no: Melania non ci aveva detto nulla di questo. Sapevama che erano in ottimi rapporti e che attualmente non c'erano problemi tra di loro. Aggiungo che sono convinto che se ci fossero stati problemi del genere Melania ce li avrebbe sicuramente rappresentati, visto il rapporto schietto, sincero e saldo che c'era tra noi. Io e mia moglie siamo stati a trovarli a Folignano di recente, il 7 o 1'8 di aprile, non mi è sembrato che tra di loro ci fosse un certo distacco».
Investigatore: «Quindi non c'era nell'aria odore di separazione tra loro?».
Gennaro Rea: «Assolutamente no, non è stato mai affrontato questo argomento a casa mia quindi lo escludo».
Investigatore: «Lei ha parlato con Melania il giorno della scomparsa?».
Gennaro Rea: «Sì verso mezzogiorno, l'ho sentita stava tranquilla, mi diceva della visita medica alla bambina, aveva dei piccoli problemi alle gambine, poi mi diceva dell'esito della sua visita medica per il fatto che aveva una piccola ernia. In quella occasione mi diceva che voleva andare a San Marco e che poi andavano da Sonia per una visita di cortesia per la nascita di una Bimba».
Investigatori: «L'albero della cuccagna l'aveva già fatto?».
Gennaro Rea: «Sì l'aveva fatto con rami presi qualche giorno prima sempre dalle parti di San Marco».
Investigatore: «La bimba ora è con voi?».
Gennaro Rea: «Sì la bimba è più abituata a stare con noi più che con i miei concuoceri. Sto cercando di contattare degli assistenti sociali per affrontare la situazione anche perché con la moglie di mio figlio Michele si trova bene, però la chiama mamma forse perché ha bisogno di vedere sua madre».
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