Polo scolastico jolly, sotto esame 17 siti tra il centro e la periferia
I tecnici della Provincia li stanno valutando: una volta fatta la scelta, moduli pronti entro gennaio Dubbi sull’utilizzo dell’ex Consorzio agrario come soluzione d’emergenza. Entro sabato i ricorsi
TERAMO. Riunioni e vertici si susseguono: sono giorni caldissimi a Teramo, con tutta la città chiamata a confrontarsi, a vari livelli e gradi di coinvolgimento, con l'emergenza scolastica e sociale scaturita dal sequestro del palazzo di piazza Dante che ospita convitto e licei. Milleduecento alunni, dalle elementari alle superiori, da giovedì sono a casa senza sapere ancora con certezza dove, come e quando riprenderà l'attività didattica. La Provincia è l'ente maggiormente interessato dall'emergenza, per competenza sull'edificio, ed è in prima linea nel cercare soluzioni rapide e adeguate. Ieri a mezzogiorno si è tenuto un vertice in Prefettura, presenti anche Regione, Comune, Ater, Ufficio speciale ricostruzione e dirigenti scolastiche (con un sit-in spontaneo di studenti, famiglie e docenti in largo San Matteo), ma prima in via Milli il presidente della Provincia Camillo D'Angelo aveva già svolto riunioni operative con consiglieri, tecnici, avvocati e dirigenti per fare il punto della situazione. I canali sui quali si lavora sono tre: il ricorso contro il sequestro, la sistemazione d'urgenza degli studenti in altri edifici, la realizzazione di un polo scolastico jolly.
IL POLO SCOLASTICO
Sono 17 i siti sotto la lente di ingrandimento della Provincia: terreni pubblici e privati dislocati nel raggio geografico compreso fra Villa Ripa e San Nicolò. D'Angelo ha chiarito come l'obiettivo sia collocare il nuovo polo, che verrà realizzato con moduli scolastici prefabbricati, a Teramo città. O comunque, il più possibile a ridosso del centro. Fra le zone al vaglio ci sono: piazza Dante, l'ex stadio comunale e l'area ad esso sottostante; il piano a raso del parcheggio San Gabriele (come da proposta della società Costruttori teramani), l'area del lungofiume di fronte a Ferripack e quella nei pressi del ponte San Ferdinando. Ancora: l'area camper della Gammarana e quella dinanzi all'Igea; l'ex Villeroy; il terreno accanto all'istituto Rozzi di Piano d'Accio; Campo Boario (vicino all'Izs); la zona del lungofiume dinanzi al ristorante Strabacco; il parcheggio scoperto dello stadio Bonolis; un'area della Infosat a San Nicolò; un terreno a Villa Ripa e uno a ridosso della scuola Pascal-Forti; l'ex sede del Ced Tercas della Gammarana. I tecnici della Provincia stanno svolgendo sopralluoghi e accertamenti per capire caratteristiche e disponibilità dei diversi siti. Lo spazio deve essere di almeno 4mila metri quadrati, avere accessibilità viaria e sottoservizi. Una volta individuato, dall'affidamento dei lavori (che avverrà attingendo dal data base della Protezione civile dove già sono presenti le ditte che possono operare per questi incarichi) in 60 giorni il polo dovrebbe essere pronto. D'Angelo confida entro il 7 gennaio 2025.
CONTRO IL SEQUESTRO
Entro sabato gli avvocati dell'ente, compreso uno studio legale di Roma, depositeranno i ricorsi contro il sequestro dell'edificio disposto dal tribunale di Teramo (su richiesta del pm Davide Rosati che conduce l'inchiesta, per ora senza indagati). Una prima istanza sarà diretta alla Procura cittadina, il vero e proprio ricorso sarà alla Cassazione.
SISTEMAZIONI D'EMERGENZA
Dalla prossima settimana elementari e medie del convitto troveranno ospitalità nelle scuole San Berardo e De Jacobis. Da giovedì alcune classi dei licei scientifico, coreutico e classico riprenderanno le lezioni, in orario pomeridiano, al Milli e all'ex Comi. Dieci aule (ma il numero potrebbe aumentare) sono state messe a disposizione dall'università, sempre per i liceali. Ieri in Prefettura uno dei temi principali ha riguardato la possibilità di collocare delle classi nell'ex Consorzio agrario. Qui a breve si sarebbe dovuta trasferire proprio la Prefettura: Provincia e dirigenti scolastiche hanno chiesto di poter usufruire di quell'edificio, appena rimesso a nuovo. Il prefetto Fabrizio Stelo non si è detto contrario, ma la decisione spetta all'Usr (ufficio speciale ricostruzione) che non avrebbe resistenze in merito. Ci sarà però da valutare la bontà di quegli spazi, nati a uso ufficio, e occorrerà anche il parere del proprietario dell'immobile. Lo scenario non appare troppo favorevole. Sembra invece a un passo dall'ok la possibilità di ospitare i convittori (circa 60 in tutto) negli appartamenti di via Balzarini dove si trovano anche famiglie terremotate: l'Ater (che ne è proprietaria) ha dato la disponibilità, ma occorre una convenzione con la Provincia, che dovrà farsi carico delle utenze.
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