Prati, il sindaco sul nuovo rinvio: «Agonia che non aiuta nessuno»
Villani: «Rispetto la decisione del tribunale, ma serve una svolta. Il gestore Finori non stia fermo, formuli una proposta sull’acquisto degli impianti e intanto li riapra per la stagione invernale»
PIETRACAMELA. «Ci aspettavamo che il 28 ottobre saremmo arrivati a una risoluzione dell’annosa situazione degli impianti di Prati di Tivo e, invece, c’è stato un ennesimo colpo inferto al territorio. Rispetto e rispettiamo la decisione del giudice, ma questo continuo rimandare sta diventando un’agonia che non giova a nessuno». Così il sindaco di Pietracamela Antonio Villani che interviene dopo l’udienza dello scorso 28 ottobre nel tribunale di Teramo nella quale la giudice Lorenza Pedullà ha deciso di non decidere sulla vendita degli impianti della stazione turistica e ha rimandato il tutto all’udienza del 21 gennaio prossimo, continuando a suggerire la strada della conciliazione tra la Gran Sasso Teramano (Gst), la società in liquidazione proprietaria delle attrezzature di Prati di Tivo, e il gestore e custode giudiziale Marco Finori. Nel luglio scorso era stata la stessa Pedullà, dinanzi al continuo “ping pong” giudiziario tra Finori e la Gst, a suggerire, chiamando in causa le due parti, la via dell’accordo transattivo attraverso il quale la Gst avrebbe fatto la proposta di acquisto delle attrezzature a Finori e quest’ultimo avrebbe dato la risposta entro il 28 ottobre. Proposta che è stata fatta dalla Gst di acquistare tutti gli impianti, a esclusione della cabinovia della Madonnina che è di proprietà della Provincia, a un milione e 550mila euro con una risposta altrettanto chiara di Finori che ha dichiarato che «allo stato la proposta conciliativa formulata dal giudice non è accoglibile».
«Il 28 ottobre si sarebbe chiarita la vicenda della vendita degli impianti, era l’occasione giusta per ripartire e aprire una nuova pagina per i Prati, ma nulla si è fatto», dice ancora Villani, che incalza: «Finori ha rifiutato la nostra proposta definendola non accoglibile. Gli chiediamo, quindi, di avanzare un’altra proposta e non stare fermo ad aspettare». Il primo cittadino di Pietracamela si riferisce, poi, all’appello lanciato dal prefetto di Teramo Fabrizio Stelo diretto alle istituzioni, alla Gst e a Finori a sbloccare la situazione con una soluzione definitiva per riaprire gli impianti. «Anche l’appello del prefetto è stato inascoltato», lamenta Villani, «era un invito a risolvere la questione al più presto nell'interesse della stazione turistica e degli operatori». Infine, un doveroso riferimento alla stagione invernale alle porte. «Finori è ancora custode e gestore giudiziale degli impianti e gli chiediamo di riaprirli come io avevo già fatto, invano, l’anno scorso», conclude il sindaco, «non possiamo permetterci un’altra stagione con la stazione ferma».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il 28 ottobre si sarebbe chiarita la vicenda della vendita degli impianti, era l’occasione giusta per ripartire e aprire una nuova pagina per i Prati, ma nulla si è fatto», dice ancora Villani, che incalza: «Finori ha rifiutato la nostra proposta definendola non accoglibile. Gli chiediamo, quindi, di avanzare un’altra proposta e non stare fermo ad aspettare». Il primo cittadino di Pietracamela si riferisce, poi, all’appello lanciato dal prefetto di Teramo Fabrizio Stelo diretto alle istituzioni, alla Gst e a Finori a sbloccare la situazione con una soluzione definitiva per riaprire gli impianti. «Anche l’appello del prefetto è stato inascoltato», lamenta Villani, «era un invito a risolvere la questione al più presto nell'interesse della stazione turistica e degli operatori». Infine, un doveroso riferimento alla stagione invernale alle porte. «Finori è ancora custode e gestore giudiziale degli impianti e gli chiediamo di riaprirli come io avevo già fatto, invano, l’anno scorso», conclude il sindaco, «non possiamo permetterci un’altra stagione con la stazione ferma».
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