“Prima Atri”: il Comune non metta una scuola nell’edificio abusivo
La struttura di cemento è nella riserva naturale dei calanchi e doveva essere demolita già da tempo I consiglieri Giuliani e Prosperi: «L’amministrazione tenta di salvare un bene che va solo abbattuto»
ATRI. Il gruppo di opposizione “Prima Atri” si schiera contro la scelta del Comune di Atri di utilizzare ad uso scolastico l’edificio abusivo costruito più di dieci anni fa sulla sommità dei calanchi in contrada Cascianella. L’opera, mai terminata, doveva essere demolita da tempo, ma è ancora al suo posto. «È nota a tutti la storia dell’abuso edilizio della palazzina costruita nel 2008 nella riserva dei calanchi in spregio a tutte le norme e vincoli presenti sull’area», scrivono in una nota i consiglieri di “Prima Atri” Ugo Giuliani e Alfonso Prosperi, i quali ricordano che «dopo dieci anni di causa, finalmente il Tar Abruzzo si è pronunciato con sentenza n. 179/2018, affermando che l’immobile è totalmente abusivo e che quindi va demolito». Secondo i giudici, infatti, l’opera è stata realizzata in totale difformità rispetto al progetto presentato e su un’area non edificabile perché gravata da numerosi vincoli. «Il Comune, vista la mancata demolizione del privato», sostengono i due consiglieri, «è divenuto il nuovo proprietario del bene e, invece di procedere alla demolizione, ha ben pensato di conservarlo e dedicarlo a spazi per gli studenti della scuola dell’istituto agrario. L’immobile in questione ricade in area con vincolo ambientale, urbanistico, paesaggistico ed idrogeologico ed è stato costruito senza rispettare nessuna di dette prescrizioni. La normativa in questione non consente di poter conservare manufatti in caso di presenza di detti vincoli, ma il Comune di Atri si ostina, nonostante sia andata deserta la prima conferenza dei servizi, a tentare di sanare il bene. Si tratta infatti di una costruzione realizzata sul crinale del calanco e in area a forte rischio idrogeologico. Si tratta inoltre di uno scheletro in cemento armato lasciato al degrado di 10 anni di intemperie e ormai visibilmente lesionato, con evidenti rischi strutturali e statici». A questo punto il gruppo “Prima Atri” si chiede: «Veramente si vuole far andare i ragazzi delle scuole in un immobile che rischia di poter crollare da un momento all’altro? Imbarazzante è anche il silenzio del Wwf, gestore della Riserva, che sul punto, pur essendo informato sui fatti, non ha fatto nulla per tentare di arginare lo scempio. Negli anni, l’amministrazione comunale ha fatto demolire immobili o porzioni di essi, anche solo per pochi centimetri di errore, come mai in questa occasione non fa la stessa cosa?». I due consiglieri del gruppo Prima Atri chiedono all'ente di interrompere subito l’iter e provveda alla demolizione del manufatto abusivo senza ulteriore indugio ricordando le recenti tragedie verificatesi per il crollo di opere abusive. La prossima conferenza di servizi sul procedimento si svolgerà il 28 febbraio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA