Sacerdote arrestato per stupro, due colleghi teramani lo vanno a trovare in carcere
Il vicario del vescovo e il parroco di Santa Maria Annunziata incontrano don Elvio Re nel carcere di Perugia
GIULIANOVA. In lacrime don Elvio Re ha accolto la visita dei suoi legali, venerdì nel carcere di Perugia, a cui è seguita quella della curia vescovile rappresentata da don Davide Pagnottella, vicario del vescovo, e don Ennio Di Bonaventura, parroco di Santa Maria Annunziata. Il sacerdote 62enne, in carcere dal 17 settembre scorso con l'accusa di violenza sessuale, è apparso provato agli occhi dei suoi legali che lo hanno sentito a lungo. «Si è commosso quando gli abbiamo portato il saluto dei suoi familiari», racconta Massimo Spaccassassi, avvocato difensore (insieme a Concetta Colleoni del foro di Perugia) del vice parroco di Santa Maria Annunziata a Giulianova Lido. «L'incontro si è protratto fino a sera poichè don Elvio ha favorito il dialogo fornendoci dei dettagli sulle circostanze», dice Spaccasassi, che preannuncia a breve il ricorso al tribunale del riesame di Perugia contro l'ordinanza di custodia cautelare. «Non escludiamo comunque», aggiunge il legale, «che a giorni faremo ulteriori passi sul profilo delle attività difensive per accertare meglio i fatti ed offrire chiavi di lettura contrapposte a quelle accertate dalla Procura. Per il momento aspettiamo che venga fissata l'udienza». Al termine del colloquio avuto con i suoi difensori, don Elvio ha ricevuto l'abbraccio solidale della curia teramana attraverso don Ennio, il suo parroco, e don Davide. Quest'ultimo gli ha consegnato il decreto di sospensione dal ministero presbiteriale, emanato dal vescovo Michele Seccia in modo cautelativo, per il tempo necessario a chiarire i fatti sia a livello civile che canonico. (c.d.l.)
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