«Sostegno ai pazienti Covid»
Lo psicologo Albanello: «Alle cure mediche va affiancata l’assistenza»
TERAMO . «I malati di Covid anche in questa quarta ondata hanno necessità, come è avvenuto in precedenza, di un accompagnamento psicologico, per ritrovare un equilibrio complessivo. Il supporto che può offrire uno psicologo è necessario ai fini del ristabilimento e della guarigione del paziente».
A parlare è Ernesto Albanello, psicologo e psicoterapeuta teramano che fino al 30 giugno scorso ha coadiuvato la Asl nel sostegno ai pazienti Covid svolgendo il proprio servizio nella Rsa Parere di Giulianova con positivi in via di guarigione e tramite supporti telefonici per i convalescenti a casa. La pandemia sta generando effetti negativi nella sfera psicologica che, se non curati, possono avere conseguenze. L’aumento dei contagi in questo periodo ha fatto scattare di nuovo la paura del virus che aumenta in chi lo contrae. In più, per i ricoverati, si aggiunge la mancanza dei familiari che aggrava la già precaria stabilità emotiva.
«Purtroppo, dopo la tregua estiva, i contagi e i ricoveri sono in aumento, e i pazienti hanno necessità di essere supportati da esperti», spiega Albanello, «i medici dell’Usca riferiscono che sovente i soggetti positivi che li contattano non cercano solo un affiancamento medico e un supporto clinico, ma vogliono essere alleggeriti dal tormento che hanno dentro. Per questo l’auspicio è che l’assistenza psicologica possa tornare a coadiuvare quella medica e che i presidi sanitari si avvalgano di questo contributo». Proprio dall’esigenza di un contatto con l’esterno è nata la stanza degli abbracci nella Rsa giuliese, su proposta di Albanello e per effetto di un dono di Cgil e Spi. «In quei sette mesi ho incontrato tanti pazienti che provenivano da cure ricevute nei reparti di terapia intensiva e subintesiva e in essi pesava molto il fatto di non avere il conforto dei propri cari, neanche vedendoli per il tramite di un vetro e ciò li rattristiva e smarriva ancora di più», spiega ancora lo psicologo, «ringrazio di cuore il segretario Cgil Giovanni Timoteo e il responsabile Spi Luigi Scaccialepre, così come sono grato alla responsabile della Rsa Eleonora Sparvieri e al direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia che si sono resi interpreti di questo bisogno». Serve ancora aiuto ai pazienti, ma anche supporto a chi vive quotidianamente, da più di un anno, in un prolungato stato di incertezza, sofferenza e isolamento. «È necessario garantire un’adeguata strategia di sostegno», conclude Albanello, «per poter sufficientemente sdrammatizzare e appositamente coadiuvare le persone che vivono questo drammatico momento».
Adele Di Feliciantonio
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
A parlare è Ernesto Albanello, psicologo e psicoterapeuta teramano che fino al 30 giugno scorso ha coadiuvato la Asl nel sostegno ai pazienti Covid svolgendo il proprio servizio nella Rsa Parere di Giulianova con positivi in via di guarigione e tramite supporti telefonici per i convalescenti a casa. La pandemia sta generando effetti negativi nella sfera psicologica che, se non curati, possono avere conseguenze. L’aumento dei contagi in questo periodo ha fatto scattare di nuovo la paura del virus che aumenta in chi lo contrae. In più, per i ricoverati, si aggiunge la mancanza dei familiari che aggrava la già precaria stabilità emotiva.
«Purtroppo, dopo la tregua estiva, i contagi e i ricoveri sono in aumento, e i pazienti hanno necessità di essere supportati da esperti», spiega Albanello, «i medici dell’Usca riferiscono che sovente i soggetti positivi che li contattano non cercano solo un affiancamento medico e un supporto clinico, ma vogliono essere alleggeriti dal tormento che hanno dentro. Per questo l’auspicio è che l’assistenza psicologica possa tornare a coadiuvare quella medica e che i presidi sanitari si avvalgano di questo contributo». Proprio dall’esigenza di un contatto con l’esterno è nata la stanza degli abbracci nella Rsa giuliese, su proposta di Albanello e per effetto di un dono di Cgil e Spi. «In quei sette mesi ho incontrato tanti pazienti che provenivano da cure ricevute nei reparti di terapia intensiva e subintesiva e in essi pesava molto il fatto di non avere il conforto dei propri cari, neanche vedendoli per il tramite di un vetro e ciò li rattristiva e smarriva ancora di più», spiega ancora lo psicologo, «ringrazio di cuore il segretario Cgil Giovanni Timoteo e il responsabile Spi Luigi Scaccialepre, così come sono grato alla responsabile della Rsa Eleonora Sparvieri e al direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia che si sono resi interpreti di questo bisogno». Serve ancora aiuto ai pazienti, ma anche supporto a chi vive quotidianamente, da più di un anno, in un prolungato stato di incertezza, sofferenza e isolamento. «È necessario garantire un’adeguata strategia di sostegno», conclude Albanello, «per poter sufficientemente sdrammatizzare e appositamente coadiuvare le persone che vivono questo drammatico momento».
Adele Di Feliciantonio
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