Strade ghiacciate, il piano neve è un flop

7 Dicembre 2012

Un cittadino ci invia le foto come prova, l’assessore: i soldi non bastano, cento ditte dell’anno scorso non sono state pagate

TERAMO. Il piano neve della Provincia parte in piena emergenza. Da ieri sono in arrivo i carichi di sale da spargere sulle strade. L'amministrazione ha stanziato in extremis 80mila euro per finanziare gli interventi di messa in sicurezza delle carreggiate contro i rischi provocati da neve e ghiaccio. Questi interventi, però, non basteranno a garantire la piena efficienza del piano su tutto il territorio provinciale.

I primi problemi sono stati registrati già nei primi giorni di freddo intenso. Lungo la strada che porta al Ceppo e a Valle Castellana, ad esempio, si sono formate lastre di ghiaccio che rendono pericolosa la circolazione. A denunciare le condizioni rischiose del manto stradale in quella zona è uno dei tanti pendolari teramani che, per evitare incidenti, ha impiegato la bellezza di tre ore per raggiungere il paese ai confini con le Marche. Naturalmente sulla strada non c’era un grammo di sale. L'automobilista ha anche scattato fotografie per documentare la presenza delle lastre di ghiaccio che occupano la carreggiata. Altri disagi sono stati riscontrati ieri mattina nella zona di Rocche di Civitella sul percoso alternativo allestito dalla provincia per la chiusura di ponte Stregone lungo la Statale 81. La strada provinciale su cui viene deviato il traffico è stata invasa da neve e ghiaccio e sono dovuti intervenire d'urgenza gli spazzaneve dell'amministrazione di via Milli. L'Anas, infatti, ha fatto sapere che non avrebbe potuto mandare i propri mezzi, che tengono pulita la Teramo-Ascoli, sul percorso alternativo. Il ponte Stregone riaprirà al traffico dal 20 dicembre e sarà chiuso di nuovo in primavera, quando ripartiranno i lavori. Oltre alla pulizia del percorso alternativo lungo Statale 81, la Provincia con i dieci spargisale e i dodici spazzaneve di cui dispone assicurerà lo sgombero da neve e ghiaccio delle strade alle quote più basse. «Massima attenzione sarà riservata alle vie di accesso agli ospedali e ad altre strutture sensibili», sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Elicio Romandini che ammette, «per il resto non ci sono coperture economiche adeguate». Gli 8000 quintali di sale acquistati e le 15 imprese assoldate dall'amministrazione con gli 80mila euro messi in bilancio per il piano neve serviranno a tenere libere solo le strade di montagna. «Stiamo rifornendo i depositi sopra i 700 metri d'altitudine», dice Romandini, «anche in vista della perturbazione di domani». L'amministratore si augura che la nevicata sia breve e che non si ripeta la situazione dell'anno scorso, quando furono messe in campo 100 ditte che non sono state ancora pagate a causa del mancato arrivo dei rimborsi dovuti dallo Stato. «Gli impegni vanno mantenuti», sbotta l'assessore, «il governo, tramite il prefetto, ci disse di spendere senza problemi, ma ora le ditte sono sull'orlo del fallimento perché non ricevono il pagamento». Il piano neve di quest'anno, dunque, non può che essere risicato. Soprattutto nelle zone più basse della provincia, in caso di nevicate, non è garantito il passaggio costante dei mezzi destinati alla pulizia delle strade. Per la prefettura, però, i comuni sono allertati e hanno gli strumenti necessari per affrontare eventuali emergenze. E’ tutto a posto, ma solo sulle carta. Romandini può solo fare un appello ai cittadini: «Raccomando prudenza alla guida».

Gennaro Della Monica

©RIPRODUZIONE RISERVATA