Tancredi e la movida: i locali devono mantenere l’ordine
TERAMO. È iniziato nel segno delle polemiche dei commercianti il mandato del neo assessore al commercio Marco Tancredi, che appena ricevuta la delega dal sindaco si trova a dover arginare le ire dei...
TERAMO. È iniziato nel segno delle polemiche dei commercianti il mandato del neo assessore al commercio Marco Tancredi, che appena ricevuta la delega dal sindaco si trova a dover arginare le ire dei negozianti infuriati per le cartelle di acconto della Tia. Non ha lesinato critiche alla nuova amministrazione Giancarlo Da Rui, presidente comunale di Confesercenti, che in una nota parla di assessori «distanti» dai problemi della categoria e delle famiglie, contestando i termini troppo risicati tra la ricezione delle cartelle e la scadenza del pagamento al 30 giugno. I commercianti chiedono dunque un posticipo del pagamento al 30 settembre e l’assessore Tancredi si trova a dover già arginare il primo dei tanti problemi che la categoria lamenta. «Sicuramente sono lamentele che meritano attenzione», dice, «ma sui provvedimenti da adottare devo raccordarmi con i colleghi che si occupano di bilancio e igiene urbana. Sicuramente valuterò se ci sono i margini per accogliere riduzioni o dilazioni di pagamento, ma credo che la politica sul commercio vada riprogrammata su base più ampia, partendo ad esempio dall’occupazione del suolo pubblico e dai costi che incidono anche sulla Tia».
Il neo assessore ha invece idee molto precise su come disciplinare la movida notturna e su come mediare per arrivare a una soluzione che rispetti il decoro urbano, ma al contempo non spenga la vitalità e le iniziative di chi vuol vivere la notte. «Purtroppo non abbiamo in città molti spazi che si prestano ad accogliere le esigenze dei residenti e dei ragazzi. Ma certamente è inaccettabile assistere allo scempio quotidiano dei luoghi centrali sommersi la mattina di bottiglie e resti dei bagordi notturni». Per Tancredi «la sporcizia e il baccano non sono problemi che i titolari delle attività possano scaricare su altri. Io penso che ognuno debba fare la sua parte. Io chiederò che i primi controlli partano all’interno degli esercizi, che debbono fare da richiamo all’ordine e al decoro pubblico in prima battuta. Da parte mia, verso i titolari delle attività mi farò garante di ogni tipo di elasticità, a partire dalle deroghe sugli orari. Tutti però dobbiamo rispettare le regole e fare la propria parte».
Tancredi infine archivia le polemiche sulla sua delega e preferisce concentrarsi sul lavoro da fare, ovvero incontrare nei primi cento giorni commercianti e gruppi di interesse per accogliere suggerimenti e proposte. «Preferirei», dice, «che l’opinione pubblica mi considerasse assessore non in qualità di fratello di Paolo Tancredi o esponente della famiglia Tancredi, cose di cui francamente vado orgoglioso, ma in qualità di candidato che ha ottenuto più di 500 voti, di esponente politico che ha speso tante energie da presidente della commissione Cultura e da consigliere che nella scorsa legislatura, insieme ai colleghi di Ncd Valeria Misticoni e Pasquale Tiberii, è stato tra i più presenti in consiglio comunale. Siamo quelli che hanno votato in assoluto più provvedimenti».
Marianna De Troia
©RIPRODUZIONE RISERVATA