Telecamere per spiare la moglie: giudice allontana marito violento
Operaio indagato per maltrattamenti, la donna lo accusa anche di averla privata del telefonino Lei medicata in ospedale, lui nell’interrogatorio si avvale della facoltà di non rispondere al gip
TERAMO. Nell’Italia dei maltrattamenti senza tregua, numeri e storie continuano a scandire la cronaca quotidiana nonostante nuove leggi, norme giuridiche di più immediata e veloce applicazione come il Codice Rosso.
Il nuovo caso di presunte violenze in famiglia, l’ennesimo di una lunga serie a declinare statistiche e riempire verbali, arriva da Teramo con un operaio di 40 anni indagato per maltrattamenti alla moglie e con la pesante accusa di averla sorvegliata installando delle telecamere nell’abitazione dove entrambi vivevano all’epoca dei fatti. E non solo. Sempre secondo l’accusa l’avrebbe privata del telefonino in una sorta di isolamento: ovvero nessun contatto con la sua famiglia d’origine e con gli amici. Nei suoi confronti il gip Roberto Veneziano ha emesso un divieto di avvicinamento alla donna, alla sua abitazione e al suo luogo di lavoro. L’uomo, assistito dall’avvocato Ilaria De Sanctis, nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagine (pm titolare del fascicolo Francesca Zani) è scattata dopo la denuncia della donna che ha raccontato di essere stata più volte picchiata e spintonata dall’uomo. Episodi che si sarebbero verificati in varie occasioni fino all’ultimo che l’ha portata a farsi refertare in ospedale e successivamente a presentare denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Secondo la difesa dell’indagato entrambi avevano sul proprio telefono cellulare l’app per visionare le telecamere dell’abitazione e l’uomo, che ha presentato istanza per la separazione, già da qualche tempo aveva lasciato l’abitazione andando a vivere in un’altra casa dove ha chiesto la residenza e dove gli è stata notificata la misura cautelare. Sempre secondo la difesa, inoltre, la donna al momento di presentarsi in ospedale aveva con sè il telefono cellulare a dimostrazione del fatto che l’apparecchio non le sarebbe stato sottratto. E sempre in ambito di maltrattamenti in famiglia un 45enne artigiano di Notaresco è stato arrestato con l’accusa di aver violato la misura del divieto di avvicinamento nei confronti della moglie che ha denunciato di essere stata picchiata davanti ai figli maggiorenni. Da giugno ad ora i carabinieri hanno eseguito 11 misure cautelari di divieto di avvicinamento nell’ambito di altrettanti procedimenti avviati con il Codice Rosso, la legge approvata nel 2019 e rafforzata nel 2023 che tutela le vittime di violenza, maltrattamenti e atti persecutori imponendo soprattutto tempi veloci di intervento per garantire il più possibile condizioni di sicurezza alle parti offese . Perché parlare non è mai facile e trovare il coraggio di denunciare lo è ancora meno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA