Teramo, Babila: stangata da 6mila euro
Per i vigili, il locale appena inaugurato non ha depositato il contratto di affitto ma si preannunciano ricorsi contro il Comune: con la legge Monti non serve
TERAMO. Difficile fare impresa in un Paese bloccato nelle sabbie mobili della burocrazia. Questo avrà pensato Adriano De Remigis quando ieri mattina si è visto recapitare una multa da 6mila euro. Una multa che arriva a 12 giorni dall’inaugurazione del suo nuovo locale, il Babila. Un locale che è subito decollato, arrivando a raggiungere una media di mille clienti al giorno, da mattina a sera. Figuriamoci nel week end.
Ma poi è arrivato un controllo dei vigili urbani, lunedì pomeriggio. Che hanno chiesto di esibire tutta la documentazione amministrativa in possesso del locale. A detta di chi c’era, vigili urbani hanno chiesto la licenza, che il locale non aveva. Infatti – dicono al locale – con la legge Monti basta aver portato in Comune la Scia. Cosa che è stata fatta per tempo, corredata peraltro dell’attestato che l’impresa ha vinto un bando pubblico della Provincia per avere – con tanto di cauzione di 40mila euro depositata in banca – l’affitto dei locali in via Michitelli, di proprietà appunto dell’ente di via Milli.
Ma pare che nè il Comune nè la Regione abbiano recepito la legge Monti. E quindi ora saranno gli avvocati a disquisire se una legge dello Stato debba essere recepita per essere valida. Perchè ovviamente il Babila preannuncia un ricorso alla multa fatta per violazione al 1° comma della legge regionale 11 del 2008.
Nel frattempo il contratto d’affitto è stato depositato in Comune ma la multa, fatta lunedì pomeriggio, è stata notificata già ieri mattina.
Il titolare, Adriano De Remigis, non vuole rilasciare dichiarazioni, ma si vede che è molto contrariato. Ha aperto un’azienda con 15 dipendenti, in un momento di crisi e in una città che ne porta pesantemente i segni, e la multa da seimila euro proprio non se l’aspettava. Si limita a dire: «In Comune mi avevano detto che era tutto a posto». E si chiude nel silenzio.
De Remigis non è proprio fortunato con gli investimenti nei pubblici esercizi. Insieme ad altri due soci, Bruno Randi e Giuseppe Paterna, due anni fa aveva aperto il Baccanale, locale chiuso poco più di un mese fa. In realtà De Remigs già nell’agosto scorso aveva fatto un passo indietro, tirandosi fuori dalla gestione del locale di viale Mazzini. E aveva puntato sul nuovo bar-ristorante di fianco alla sede centrale della Tercas. Il Babila è un locale multifunzione che nei suoi primi 12 giorni di vita pare abbia incontrato i gusti dei teramani: nei 340 metri quadri di superficie ha un bar, una sala apertitivi, ma anche un ristorante con braceria e pizzeria. Con un totale di 120 posti a sedere.
Ma chissà se la presentazione di anteprima che il 27 la Bmw Italia farà al Babila della nuova “Serie uno” servirà a superare lo smacco della multa “inaugurale”.
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