il caso
Teramo, la bancaria rivela ai familiari: ho dormito in auto
La bancaria teramana ritrovata a Bologna dopo cinque giorni di ricerche ha girovagato sulle autostrade e a Roma. Gli amici: "È molto provata"
TERAMO. «Ho dormito in auto, ero molto confusa» racconta ai familiari e agli amici più intimi. Il giorno dopo il rientro a casa Tiziana Balducci, la bancaria 54enne sparita di casa lunedì pomeriggio e ritrovata venerdì in un centro commerciale di Bologna, ripercorre solo alcuni momenti del suo allontanamento. Chi l’ha incontrata la descrive come molto provata dopo cinque giorni passati tra Roma e Bologna dopo essere sparita dalla sua abitazione, forse in seguito ad un particolare momento di sconforto legato a presunte problematiche sul lavoro.
La donna è stata rintracciata grazie al telefono. Per cinque giorni i poliziotti della squadra mobile teramana, dopo aver ottenuto l’autorizzazione della procura, hanno tenuto costantemente monitorato il suo cellulare risultato sempre spento. Fino a quando giovedì sera la donna ha riacceso per dieci minuti il cellulare: il segnale arrivava da Roma, in particolare nella zona di Grottaferrata. Le macchine della polizia sono state subito allertate, ma quando sono arrivate nella zona la Lancia Y dell’impiegata teramana non c’era più. Però il telefonino ha riacceso la speranza di poterla trovare in breve tempo. Venerdì mattina il secondo momento in cui il cellulare è stato riacceso: ancora solo pochi attimi, ma sufficienti per consentire ai poliziotti di localizzarla. La donna stava lasciando Roma e si stava muovendo in direzione dell’autostrada A1. Poi alle 17 la telefonata all’amica e la localizzazione: era in un centro commerciale alle porte di Bologna. A questo punto dalla questura teramana è scattata l’allerta a quella bolognese e al servizio di vigilanza interno del centro a cui sono state inviate le foto della donna: in pochi attimi l’impiegata teramana è stata avvicinata e accompagnata al punto informativo in attesa dell’arrivo della polizia. Il resto è cronaca nota: la chiamata ai familiari, la corsa negli uffici della questura bolognese e gli abbracci. Il tutto al termine di cinque giorni di ricerche e appelli tra cui anche quello del vescovo Michele Seccia che ieri mattina dalla web tv TeramoWeb ha lanciato un appello. (d.p.)
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