Una telefonata aiuta Parolisi
Impossibile capire da dove ha chiamato Melania
TERAMO. E' la prima chiamata fatta sul cellulare della moglie scomparsa da più di trenta minuti. Localizzare il punto da cui Salvatore Parolisi alle 15.26 del 18 aprile telefona a Melania è di fondamentale importanza sia per l'accusa che per la difesa. Gli accertamenti dei Ros non ci sono riusciti e, sembra, nemmeno i tecnici incaricati dalla procura teramana. Le prime indiscrezioni che arrivano, infatti, sembrano delineare ancora una volta l'impossibilità di localizzare quella chiamata.
Anche questa volta, dunque, i tecnici non sarebbero stati in grado di accertare il posto da cui Salvatore Parolisi, il caporal maggiore dell'esercito in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, ha chiamato. Era a Colle San Marco o arrivava da Ripe, così come accusano i magistrati? Nuovi accertamenti su quella telefonata sono stati sollecitati dal gip Giovanni Cirillo nell'ordinanza di arresto bis.
«Purtroppo», ha scritto Cirillo nel suo provvedimento, «questo tipo di accertamento importantissimo, relativo al geoposizionamento di Parolisi al momento di quella chiamata non si è potuto eseguire per problemi esistenti sulle cosiddette celle intelligenti. Si sollecita l'ufficio della procura a reiterare il tentativo, attesa l'estrema rilevanza dell'accertamento».
Ma se la consulenza tecnica affidata dai pm teramani non dice nulla sul posto da cui Parolisi ha fatto quella telefonata, i periti sembrano confermare quello che hanno già detto i carabinieri del Ros: il telefonino di Melania Rea quel 18 aprile, giorno della scomparsa e dell'omicidio, non avrebbe mai agganciato la cella di Colle San Marco. Il che, per l'accusa, è la prova che la donna non sarebbe mai andata sul pianoro ascolano così come invece sostiene Parolisi.
Quel giorno il cellulare di Melania aggancia la cella di Ripe, a pochi metri dal bosco delle Casermette dove il 20 aprile qualcuno scoprirà il cadavere. Intanto il 28 novembre il caso arriva davanti ai giudici della Cassazione che dovranno esaminare il ricorso presentato dai legali del caporal maggiore contro l'ordinanza del tribunale del riesame dell'Aquila.