Danilo Levakovich e Sante Spinelli, i due rom accusati, assieme al latitante Elvis Levakovic, dell'omicidio di Emanuele Fadani, il commerciante 37enne ammazzato di botte in una rissa ad Alba Adriatica, interrogati dal gip di Teramo Marina Tommolini, hanno scaricato la responsabilità dell'assassinio sull'amico e cugino ancora ricercato
Seconda notte di violenze ad Alba Adriatica dopo il corteo di protesta per l’omicida del commerciante. Fadani ucciso con tre pugni in testa, ancora latitante uno degli assassini. In mattinata un gruppo di zingari protesta davanti al municipio per chiedere i danni In fuga i Levakovic, parenti del ricercato
L’autopsia ha stabilito che è morto subito. Colpi uno dietro l’altro. Il terzo rom non si costituisce. L’amico ferito di Emanuele ricostruisce il delitto
Una ventina di rom chiede al Comune di Alba il risarcimento dei danni subiti nella notte durante la rivolta dei cittadini di Alba che dopo la fiaccolata in memoria di Emanuele Fadani si sono scagliati contro le loro case e le loro automobili
Al termine della fiaccolata per la morte di Emanuele Fadani, per la quale sono indagati tre rom che avrebbero ucciso il giovane durante una rissa, oltre cinquecento persone, tra amici parenti e altri cittadini albensi, si sono dirette verso le case dei rom ribaltando e incendiando alcune automobili. In risposta, nella mattinata, un gruppo di rom ha circondato il Comune al grido "Razzisti, razzisti"
Al termine della fiaccolata di protesta per la morte di Emanuele Fadani, per la quale sono indagati tre rom che avrebbero ucciso il giovane durante una rissa, circa duecento persone si sono dirette verso le case degli zingari dando fuoco ad alcune automobili. Tra gli indagati, lo zio di uno dei minorenni arrestati ad agosto a Martinsicuro per l'omicidio di Antonio De Meo