Castiglione: resto nel Pdl ma pronto a uscire

Il vice presidente finiano in bilico dopo la decisione nazionale di lasciare il partito
L'AQUILA. Il finiano Alfredo Castiglione, consigliere regionale del Pdl e vice presidente della giunta regionale, è pronto alle dimissioni da vice coordinatore comunale di Pescara del Pdl. Ieri non le ha presentate nonostante l'annuncio fatto dal capogruppo alla camera dei deputati di Fli (Futuro e libertà), Italo Bocchino, «di dimissioni di tutti i componenti di Fli dagli incarichi direttivi nel Pdl a livello nazionale e locale».
Come ha riferito lo stesso vice presidente con delega alle Attività produttive, la decisione di rinviare l'addio al Pdl di Pescara è stata presa dopo più di un contatto con i vertici nazionali di Fli, compresso il capogruppo alla Camera.
Le dimissioni di Castiglione, definite un atto di coerenza, erano state chieste, nelle scorse settimane, dal capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Gianfranco Giuliante. Ma Castiglione aveva risposto picche affermando che fino a quando non si sarebbe costituito il partito, sarebbe rimasto nel Pdl e che una sua rimozione l'avrebbero dovuta decidere, motivandola, i tre coordinatori nazionali. Però ora per le dimissioni è questione di ore. Manca una chiamata da Roma.
Allo stesso modo manca solo un cenno da Roma per la costituzione del gruppo di Futuro e libertà in consiglio regionale che sarà composto da due persone: oltre a Castiglione, il consigliere del Pdl, Emilio Nasuti, presidente della commissione Bilancio.
E' questo l'epilogo di una giornata convulsa che gli esponenti della corrente finiana in Abruzzo, la più titolata d'Italia visti gli incarichi dei due leader, hanno vissuto in stretto contatto con gli esponenti nazionali per «leggere» le evoluzioni romane della guerra tra il premier, Silvio Berlusconi, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, seguite alla riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl di mercoledì sera. Soprattutto il vice presidente della giunta, la cui permanenza nell'esecutivo, non è scontata essendo legata alle scelte di Fli a livello nazionale.
«Ho letto le dichiarazioni di Bocchino e poi ho sentito il capogruppo alla Camera», spiega Castiglione. «Sicuramente alle dimissioni dagli incarichi di partito degli esponenti nazionali seguiranno quelle degli esponenti abruzzesi. E' un processo ancora in evoluzione che comunque ribadisce l'assoluta permanenza a livello nazionale, e ancora di più a livello locale, nell'area di centrodestra. Se la corrente di Generazione Futura si dovesse trasformare in partito, rimarrebbe nel centrodestra, come ha sottolineato più volte Fini. Comunque, per ora», spiega ancora Castiglione, «fino a prova contraria, siamo nel Pdl. Per la mia presenza in giunta, vale la posizione del presidente Chiodi: fino a che la corrente di Fini rimane nell'area di centrodestra, resta tutto com'è. Si cambierebbe solo in caso di elezioni anticipate e nel caso in cui la componente figiana esca dal centrodestra».
Intanto, è slittato al pomeriggio di oggi o di lunedì l'incontro con i vertici di Fli fissato per ieri da parte di Nasuti, a causa dell'assenza di Fini impegnato in una visita istituzionale all'estero. Sulla situazione che si è creata, il presidente della commissione Bilancio spiega: «Ci fa piacere che ci sia condivisione sulla scelta di evitare le elezioni anticipate che sarebbe stata scellerata. Il fatto che Futuro e libertà si inquadri in un meccanismo di partito nel centrodestra, significa dare vigore all'azione politico-amministrativo della coalizione sempre in una logica di lealtà e fermezza nel portare a compimento l'impegno assunto con gli italiani e gli abruzzesi».
Come ha riferito lo stesso vice presidente con delega alle Attività produttive, la decisione di rinviare l'addio al Pdl di Pescara è stata presa dopo più di un contatto con i vertici nazionali di Fli, compresso il capogruppo alla Camera.
Le dimissioni di Castiglione, definite un atto di coerenza, erano state chieste, nelle scorse settimane, dal capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Gianfranco Giuliante. Ma Castiglione aveva risposto picche affermando che fino a quando non si sarebbe costituito il partito, sarebbe rimasto nel Pdl e che una sua rimozione l'avrebbero dovuta decidere, motivandola, i tre coordinatori nazionali. Però ora per le dimissioni è questione di ore. Manca una chiamata da Roma.
Allo stesso modo manca solo un cenno da Roma per la costituzione del gruppo di Futuro e libertà in consiglio regionale che sarà composto da due persone: oltre a Castiglione, il consigliere del Pdl, Emilio Nasuti, presidente della commissione Bilancio.
E' questo l'epilogo di una giornata convulsa che gli esponenti della corrente finiana in Abruzzo, la più titolata d'Italia visti gli incarichi dei due leader, hanno vissuto in stretto contatto con gli esponenti nazionali per «leggere» le evoluzioni romane della guerra tra il premier, Silvio Berlusconi, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, seguite alla riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl di mercoledì sera. Soprattutto il vice presidente della giunta, la cui permanenza nell'esecutivo, non è scontata essendo legata alle scelte di Fli a livello nazionale.
«Ho letto le dichiarazioni di Bocchino e poi ho sentito il capogruppo alla Camera», spiega Castiglione. «Sicuramente alle dimissioni dagli incarichi di partito degli esponenti nazionali seguiranno quelle degli esponenti abruzzesi. E' un processo ancora in evoluzione che comunque ribadisce l'assoluta permanenza a livello nazionale, e ancora di più a livello locale, nell'area di centrodestra. Se la corrente di Generazione Futura si dovesse trasformare in partito, rimarrebbe nel centrodestra, come ha sottolineato più volte Fini. Comunque, per ora», spiega ancora Castiglione, «fino a prova contraria, siamo nel Pdl. Per la mia presenza in giunta, vale la posizione del presidente Chiodi: fino a che la corrente di Fini rimane nell'area di centrodestra, resta tutto com'è. Si cambierebbe solo in caso di elezioni anticipate e nel caso in cui la componente figiana esca dal centrodestra».
Intanto, è slittato al pomeriggio di oggi o di lunedì l'incontro con i vertici di Fli fissato per ieri da parte di Nasuti, a causa dell'assenza di Fini impegnato in una visita istituzionale all'estero. Sulla situazione che si è creata, il presidente della commissione Bilancio spiega: «Ci fa piacere che ci sia condivisione sulla scelta di evitare le elezioni anticipate che sarebbe stata scellerata. Il fatto che Futuro e libertà si inquadri in un meccanismo di partito nel centrodestra, significa dare vigore all'azione politico-amministrativo della coalizione sempre in una logica di lealtà e fermezza nel portare a compimento l'impegno assunto con gli italiani e gli abruzzesi».
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