Giunta regionale, sì alla legge per lo sviluppo
Chiodi: così useremo meglio i Fas. Uil: ma la riforma dei consorzi è un pasticcio
PESCARA. La giunta regionale ha approvato il progetto di Legge per la promozione e lo sviluppo del sistema produttivo che ha lo scopo di dare la possibilità al sistema industriale di attivare strategie che consentano di essere competitivi attraverso una serie di priorità come, per esempio, la razionalizzazione delle iniziative, la concentrazione delle risorse e la selezione dei progetti e l'assistenza nei processi.
Il provvedimento, che andrà ora all'esame del consiglio regionale, è stato presentato, ieri nella sede della Regione a Pescara, dal governatore Gianni Chiodi e dall'assessore alle Attività produttive e vicepresidente della giunta, Alfredo Castiglione.
La legge non prevede dotazione finanziaria ma ha come obiettivo quello di aiutare a sfruttare e a impiegare le risorse disponibili. Sottolineando che il fine è quello di assicurare agli investimenti decisi sul territorio una «maggiore operatività»,Castiglione ha citato, tra l'altro, i 17 milioni di euro previsti nei Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), gli 11 milioni destinati ad azioni legate al miglioramento dell'accesso al credito delle piccole e medie imprese e i 47 milioni previsti dal Fri (Fondo rotativo per gli investimenti e la ricerca).
«Questo progetto di legge», ha spiegato l'assessore, «va nella direzione di dare dignità normativa a una serie di riforme che noi abbiamo messo in atto con le leggi sull'artigianato, il commercio, i consorzi fidi e con altre iniziative, quali la riforma dei consorzi industriali, i Poli di innovazione e le Reti d'impresa. Tra l'altro, con questo provvedimento, per la prima volta la Regione apre agli strumenti della programmazione negoziata, quindi è necessario approvarlo in breve tempo. Vi è una ampia condivisione anche nell'ambito del Patto per lo sviluppo».
«Questa legge», ha commentato Chiodi, «ci consentirà di utilizzare al meglio i Fas. E' una rivisitazione totale delle politiche industriali della Regione. Emerge chiaramente una linea di unione tra tutti i provvedimenti adottati in questi anni con una strategia ben chiara, molto riformista, che prevede degli strumenti normativi prima inesistenti».
Annunciando che presto ci sarà anche la riforma del welfare regionale, il governatore ha invitato il consiglio regionale e il suo presidente, Nazario Pagano, a procedere «quanto più velocemente possibile, perché alcune cose stanno avendo un confronto non proprio velocissimo».
Sempre ieri, in materia di politica economica e industriale, la Uil Abruzzo è tornata a criticare scelta della giunta regionale di procedere «non a una riforma dei consorzi industriali, che sarebbe stata necessaria, ma alla loro sostituzione, caso unico a livello nazionale, con un non meglio precisato ente, un "coso" che non ha la natura di consorzio industriale, un potenziale nuovo carrozzone denominato Arap che offre meno alle aziende (perché sparpaglia e disperde le competenze urbanistiche tra gli enti locali) e si propone di vendere loro servizi, con ipotesi di costi che stanno creando crescenti preoccupazioni nel mondo produttivo».
«Facciamo una riforma dei consorzi industriali, moderna e condivisa», ha detto il segretario regionale della Uil, Roberto Campo, «evitiamo di costruire entità pasticciate di cui poi pentirci dopo aver perso tempo e denaro».
Il provvedimento, che andrà ora all'esame del consiglio regionale, è stato presentato, ieri nella sede della Regione a Pescara, dal governatore Gianni Chiodi e dall'assessore alle Attività produttive e vicepresidente della giunta, Alfredo Castiglione.
La legge non prevede dotazione finanziaria ma ha come obiettivo quello di aiutare a sfruttare e a impiegare le risorse disponibili. Sottolineando che il fine è quello di assicurare agli investimenti decisi sul territorio una «maggiore operatività»,Castiglione ha citato, tra l'altro, i 17 milioni di euro previsti nei Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), gli 11 milioni destinati ad azioni legate al miglioramento dell'accesso al credito delle piccole e medie imprese e i 47 milioni previsti dal Fri (Fondo rotativo per gli investimenti e la ricerca).
«Questo progetto di legge», ha spiegato l'assessore, «va nella direzione di dare dignità normativa a una serie di riforme che noi abbiamo messo in atto con le leggi sull'artigianato, il commercio, i consorzi fidi e con altre iniziative, quali la riforma dei consorzi industriali, i Poli di innovazione e le Reti d'impresa. Tra l'altro, con questo provvedimento, per la prima volta la Regione apre agli strumenti della programmazione negoziata, quindi è necessario approvarlo in breve tempo. Vi è una ampia condivisione anche nell'ambito del Patto per lo sviluppo».
«Questa legge», ha commentato Chiodi, «ci consentirà di utilizzare al meglio i Fas. E' una rivisitazione totale delle politiche industriali della Regione. Emerge chiaramente una linea di unione tra tutti i provvedimenti adottati in questi anni con una strategia ben chiara, molto riformista, che prevede degli strumenti normativi prima inesistenti».
Annunciando che presto ci sarà anche la riforma del welfare regionale, il governatore ha invitato il consiglio regionale e il suo presidente, Nazario Pagano, a procedere «quanto più velocemente possibile, perché alcune cose stanno avendo un confronto non proprio velocissimo».
Sempre ieri, in materia di politica economica e industriale, la Uil Abruzzo è tornata a criticare scelta della giunta regionale di procedere «non a una riforma dei consorzi industriali, che sarebbe stata necessaria, ma alla loro sostituzione, caso unico a livello nazionale, con un non meglio precisato ente, un "coso" che non ha la natura di consorzio industriale, un potenziale nuovo carrozzone denominato Arap che offre meno alle aziende (perché sparpaglia e disperde le competenze urbanistiche tra gli enti locali) e si propone di vendere loro servizi, con ipotesi di costi che stanno creando crescenti preoccupazioni nel mondo produttivo».
«Facciamo una riforma dei consorzi industriali, moderna e condivisa», ha detto il segretario regionale della Uil, Roberto Campo, «evitiamo di costruire entità pasticciate di cui poi pentirci dopo aver perso tempo e denaro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA