ABRUZZO
Il caffè espresso patrimonio dell'Unesco, partita la petizione
Raccolta firme, coinvolta anche Pescara con l'azienda Saquella e il liceo Maior
PESCARA. La prestigiosa candidatura all’Unesco del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità è spinta anche dall'azienda pescarese la Saquella 1856.
“Il nostro caffè espresso è cultura, convivialità, unicità”, dice il titolare Enrico Saquella, “se si dice espresso, si dice Italia. Meritiamo il riconoscimento dell’Unesco. Non abbiamo risparmiato gli sforzi e confidiamo nel supporto degli italiani. Il caffè espresso rappresenta un must italiano nel mondo”.
A corroborare il progetto di Saquella, alfiere d’Abruzzo, e di altre importanti aziende italiane è stata indetta, per oggi, sabato 26 marzo, la “Giornata nazionale del Caffè espresso italiano”, un fitto programma di iniziative congiunte, con una raccolta di firme online a sostegno della Carta dei Valori, dalla modalità semplicissima: basta andare sul link https://www.ritodelcaffe.it/ oppure inquadrare con uno smartphone il QR code posto in basso a sinistra della vignetta di Sergio Staino e seguire le istruzioni.
L’annuncio è stato fatto giovedì scorso, a margine della conferenza stampa che si è svolta a Roma al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, per presentare la candidatura Unesco del “Caffè espresso italiano fra cultura, socialità, rito e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”. Si è dato ufficialmente avvio alla sottoscrizione della Carta dei Valori da parte delle comunità emblematiche di Pescara, Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Palermo e Modica, che sostengono il corposo dossier della candidatura, presentato su iniziativa congiunta della Regione Campania e del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale.
Sono tante le iniziative di sensibilizzazione sui territori, che avranno anche lo scopo di raccogliere le firme per sostenere la candidatura. “A Pescara abbiamo programmato un’attività con gli studenti del liceo Maior”, dice Bianca Saquella, che con i fratelli Ilaria e Arnaldo rappresenta la quinta generazione dell’azienda fondata a metà ‘800 dal pioniere Clemente Saquella e che ora può vantare 1.500 tonnellate di caffè tostato all’anno e una sessantina di dipendenti.