Il Parco Gran Sasso Monti della Laga sceglie il vice presidente. ma D’Alfonso lo sfiducia subito
Il governatore insiste sulla candidatura di Navarra al vertice e invia una lettera al consiglio direttivo. Il deputato Tancredi lo stoppa: così si va verso il commissariamento
TERAMO. Il consiglio direttivo del Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga ha nominato il vicepresidente dell’ente, ovvero il sindaco di Capitignano Maurizio Pelosi, scelto a larga maggioranza dei votanti che hanno provveduto anche a nominare il consigliere Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli (Rieti), quale componente della giunta esecutiva e prorogare fino al 30 settembre l'incarico della funzionaria facente funzioni di direttore, Silvia De Paulis.
Il consiglio direttivo si è riunito con urgenza in via straordinaria ad Assergi su impulso dal ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti per via dell’imminente scadenza, fissata al 20 agosto, del regime di prorogatio del presidente uscente Arturo Diaconale (passato nel Cda della Rai) e quindi in modo da assicurare continuità amministrativa alle attività istituzionali.
Intanto però sull’individuazione del presidente si avvelena il clima delle polemiche contro il governatore Luciano D’Alfonso, strattonato prima dal versante aquilano che chiedeva la poltrona apicale per il vicesindaco Nicola Trifuoggi, e adesso dal deputato di Nuovo Centro Destra Paolo Tancredi per le fughe in avanti e per imporre un “suo” uomo alla presidenza, senza il raggiungimento di un’intesa con lo stesso ministero e gli enti preposti, ovvero l’avvocato teramano Tommaso Navarra.
A scatenare le ire di Tancredi è stata una lettera “dai toni intimidatori” che il presidente della giunta regionale ha inviato proprio alla vigilia della nomina del vice presidente al consiglio direttivo con la quale puntualizza che il vice-presidente, laddove eletto, non avrebbe comunque funzioni sostitutive del presidente, in sintesi alcuna voce in capitolo.
Nella lettera si puntualizza che in assenza del presidente, che giustificherebbe dunque il ruolo di vice, quest’ultimo sarebbe un “succedaneo amministrativo non previsto né dalla legge né dallo statuto” e dunque privo di funzioni sostitutive.
«Un’intimidazione inaccettabile», secondo Tancredi che accusa D’Alfonso di andare dritto contro il pericolo di un nuovo commissariamento: «Anticipando nomi in contropiede allo stesso ministro e diffidando il Consiglio a procedere, dimostra di non voler lavorare per un’intesa e di andare irresponsabilmente verso il commissariamento che vanificherebbe gli sforzi che le comunità del parco hanno profuso negli anni per superarlo. E’ una provocazione, ma in questo caso non si può dare torto ai sindaci di quei Comuni che vorrebbero uscire dal Parco».
Per Tancredi intanto la nomina del vice-presidente Pelosi, è una prima vittoria. Per la sua componente il deputato non rivendica nomi o preferenze da suggerire nel pallottoliere della presidenza, ma la sua indicazione è chiara: «Nulla da eccepire sulla persona di Navarra, sarei contento se la presidenza andasse a un teramano, ma ritengo anche che questo ruolo debba essere ricoperto da persone prive di connotazione politica e di partito».
Va da sé dunque che Navarra, schierato apertamente con il centrosinistra, sia indigesto a Tancredi che solleva perplessità anche su Trifuoggi “spinto” dal sindaco aquilano Cialente e dal consigliere Giorgio De Matteis: «Trifuoggi è vicesindaco, si è “macchiato” anche lui di politica», conclude Tancredi ironicamente «e per la legge Severin è incandidabile a questo incarico».
Maria Anna De Troia
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