CASTEL DI SANGRO
Indimenticato Juan Carrito, il ricordo corre sui social
Un anno fa la morte dell'orso simbolo d'Abruzzo e star della Rete, pochi mesi dopo l'uccisione della mamma Amarena. Oggi restano i due cuccioli orfani
L'AQUILA. Un anno fa sulla Statale 17 a Castel di Sangro veniva ucciso travolto da un'auto Juan Carrito, l'orso marsicano, star dei social e diventato simbolo dell'Abruzzo e del Parco nazionale. Oggi ricorre l'anniversario e sono in tanti a ricordarlo sulla Rete.
Juan Carrito - identificato per M20 - era uno dei quattro orsetti che aveva eccezionalmente partorito Amarena (M17). Era diventato l'orso confidente per eccellenza: l'orso che con le sue incursioni pacifiche alla ricerca di cibo si era a sua insaputa avvicinato troppo a un mondo che non era il suo e nel quale non è riuscito a valutare bene il pericolo. Aveva sviluppato una socialità che lo aveva reso molto popolare e lo spingeva fuori dai boschi in cui era più al sicuro. I biologi del Parco ricordano ancora tutto il lavoro fatto per convincerlo a tornare a essere un orso. Fino a quando la sera del 23 febbraio una Golf lo investì nell'oscurità lasciandolo agonizzante sull'asfalto.
Tra le tante foto che corrono oggi sul web, ilCentro.it ha scelto di pubblicare quella che ha inviato Carlo Gentile e che ritrae Juan Carrito con la mamma Amarena. Una foto storica. Perché pochi mesi dopo il 23 febbraio 2023, d'estate, anche Amarena fu uccisa dall'uomo, con una fucilata, in un pollaio.
Oggi di Amarena e indirettamente di Juan Carrito rimangono gli altri due cuccioli che mamma orsa aveva fatto in tempo, ancora una volta in via eccezionale, a partorire nei boschi. Sono da qualche parte, sempre monitorati dal Parco, ma per fortuna lasciati in pace. Liberi di essere orsi.
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