L'Abruzzo fra le 11 regioni sotto osservazione, prime file davanti ai supermercati
Verso l'ulteriore "stretta", le indicazioni del Comitato tecnico scientifico mettono in prima linea Lombardia, Lazio, Val d’Aosta, Liguria e provincia autonoma di Bolzano. Appello del presidente Marsilio: "Collaborazione di tutti per evitare il blocco della Sanità e le chiusure". Guarda le zone più colpite
PESCARA. L'Abruzzo figura fra le 11 regioni sotto osservazione da parte del Comitato tecnico scientifico nazionale. E con il timore che possano scattare ulteriori restrizioni con chiusure e possibile Lockdown "leggero" l'agenzia Ansa annota le prime file di clienti all'esterno dei supermercati.
L'obiettivo, come ha ribadito il governatore Marco Marsilio in un appello diffuso anche su un video social, è difendere la trincea degli ospedali in modo da evitare che i reparti siano tutti occupati da pazienti covid e di conseguenza che venga bloccata l'attività medica ordinaria e siano rinviati gli altri interventi. Come è stato fatto nel precedente periodo dell'emergenza, alle aziende sanitarie è stata data disposizione di reperire posti letto nelle cliniche private accreditate per curare i malati stabilizzati di Covid, che non necessitano di terapie intensive o sub-intensive. "Anche se i dati ‘relativi’ e il confronto con la media nazionale ci possono in alcuni casi persino inorgoglire, non è il caso di indugiarvi troppo sopra o – peggio – rilassarci", avvisa Marsilio passando ai numeri ‘assoluti’ che ritiene comunque "alti e preoccupanti, soprattutto nelle zone più colpite (l’Aquilano, la Marsica, il Teramano…)". "Se non si ridurranno nel brevissimo tempo", avvisa sollecitando maggiore attenzione alle prescrizioni da parte di tutti, "arriveremo presto alla saturazione dei posti letto disponibili nei reparti di malattie infettive. Con la conseguenza di dover utilizzare altri reparti, interrompendo le cure di patologie non urgenti e differibili".
E proprio a quei numeri fanno riferimento gli scienziati che inseriscono l'Abruzzo fra le 11 regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Covid 19. Per carità, con l'Abruzzo figurano regioni che hanno, a detta di tutti, una situazione dei contagi ben più grave, e nelle quali dovrebbero per prima arrivare le chiusure soft del Dpcm. Ma come anche Marsilio ha voluto fa intendere, se si continua così, anche in Abruzzo si rischia di chiudere "a macchia di leopardo" e tutti devono rispettare maggiormente le prescrizioni anti covid per cercare di evitarlo.
Nell'elenco delle 11 regioni "segnalate" l'Abruzzo è in compagnia di Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Val d’Aosta, Veneto. Sono finite in questo elenco in base agli ultimi bollettini quotidiani. Ma quelle dove è necessario adottare subito le nuove restrizioni, e che sono probabilmente al centro del prossimo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) atteso per domani sono: Lombardia, Lazio, Val d’Aosta, Liguria e provincia autonoma di Bolzano.
Infatti il Comitato tecnico scientifico ritiene che non vi siano al momento le condizioni per bloccare l’Italia come avvenuto a marzo, né di fermare l’attività di intere Regioni. Suggerisce però di procedere subito con lockdown locali a livello provinciale.
Il governo inserirà nel Dpcm i criteri di valutazione e poi dovranno essere i governatori, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza, a stabilire dove e come imporre le restrizioni. Sarà possibile procedere con lockdown locali, dunque aree metropolitane se la situazione non è uniforme nell’intera Regione.
Sulla base dei dati dei nuovi contagiati rispetto ai tamponi effettuati e della tenuta delle strutture sanitarie saranno i governatori a dover decidere le eventuali limitazioni. In particolare si potrà agire sulla chiusura delle scuole per passare alla didattica a distanza, sugli orari di apertura dei negozi e il possibile scaglionamento, gli orari di chiusura di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie che possono subire ulteriori limitazioni rispetto a quelli decisi a livello nazionale, adesso previsti alle 18.
In attesa del prossimo Dpcm a Pescara ad esempio molti titolari si stanno organizzando per far fronte ad un eventuale aumento esponenziale della clientela preoccupata dalle restrizioni. L'agenzia Ansa riferisce delle prime file davanti ai supermercati e che al Carrefour di via Misticoni a Pescara, l'unico assieme al punto vendita di San Silvestro spiaggia aperto h24, il direttore Carmine Di Giuseppe esclude il possibile ripetersi di quanto accaduto nel marzo scorso con un vero e proprio assalto: «Non possiamo paragonare quello che è successo sette mesi fa. Quella fu una emergenza improvvisa e che nessuno poteva immaginarsi e aspettarsi. Oggi la situazione è diversa. Conviviamo con l'emergenza sanitaria da tempo e le persone si stanno abituando a questo stato di cose. Posso assicurare tutti i clienti che non ci sarà mai problema per gli approvvigionamenti perché i prodotti ci sono e ci saranno e i magazzini sono pieni. Sicuramente è prevedibile andando verso Natale un aumento di persone, ma queste sono due cose diverse. Noi però siamo pronti a far fronte ad eventuali restrizioni, ma restando aperti per le 24 ore, diamo la possibilità - aggiunge il direttore del Carrefour di via Misticoni - di poter fare acquisti in qualsiasi momento della giornata».
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