TELEVISIONE E NATURA
L’orso abruzzese diventa star di un docu-film su Sky Nature / VIDEO
In “Il Marsicano” la difficile convivenza con l’animale simbolo del Parco
PESCARA. Una fantastica finestra sullo “scrigno” d’Abruzzo, il suo Parco più grande (condiviso con Lazio e Molise), riprendere gli spettacoli della natura che offre e che ti fanno dire dopo averli visti “Ma dov’è, in Abruzzo?”. E che come tutti i film vuole una star, il primo attore, che a questo punto non può che essere che lui, sua maestà l’orso marsicano il cui simbolo in questi mesi è la prima stella di web e social: Juan Carrito, probabilmente l’orso più buono che c’è, ma di cui in tanti si preoccupano.
Juan Carrito, l’orso marsicano, l’Abruzzo, il Parco Nazionale: e poi tutto il mondo che c’è dietro, uomini e donne, professionisti, strutture che ogni giorno lavorano nel silenzio fra monti e antiche faggete, lontano anni luce da chi va in ufficio in città, lavorano per mantenere questo: per fare in modo che tutto ciò si conservi, resti e resista. Affinché l’uomo non lo distrugga.
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L’occasione per aprire la finestra arriva da Sky Nature, il canale tematico televisivo nato un anno fa per porre l’accento su ambiente ed ecologia e che ha scelto di confrontarsi, alla sua seconda produzione originale (prima c’è stata La via incantata, sulla Val Grande in Lombardia), con la storia secolare del Pnalm, unendosi idealmente alle celebrazioni per il suo centenario. Qui da oggi è possibile vedere (e assistere) Il Marsicano. L’ultimo orso, docufilm Sky Original e produzione Zoofactory, disponibile in streaming su Now e on demand.
Per mesi operatori e fotografi, in collaborazione con il Pnalm e coordinati dal regista Massimiliano Sbrolla, hanno seguito giorno e notte biologi e guardiaparco, aspettato e ripreso albe e tramonti sui monti d’Abruzzo e, per quello che è stato possibile, rincorso i raid di Juan Carrito. Notti d’ansia, adrenaliniche e riflessive, giornate piene di luci, colori. Intervallate da interviste, commenti, e reazioni talvolta rabbiose da parte di chi ha subito danni delle incursioni di Juan.
Un viaggio nello Yellowstone d’Abruzzo dove l’assoluto protagonista è tra le 15 specie animali del pianeta a rischio estinzione e di cui sono rimasti solo 60 esemplari. Il docu-film è stato presentato in anteprima a Pescasseroli durante Arteparco, la manifestazione di arte sostenibile, che ha creato un percorso di 5 opere d'arte nei boschi, realizzato da Paride Vitale e di cui Sky Arte è media partner.
Il Marsicano vuole mettere in luce la gestione di un ambiente così complesso, che deve fare i conti con la cronica scarsità di risorse, umane e finanziarie e l’antropizzazione del territorio. Dove tecnici faunistici e forestali sono chiamati a confrontarsi costantemente con cittadini, che hanno atteggiamenti contrastanti nei confronti dell’orso e degli altri animali selvatici (cervi, lupi, volpi, camosci e per l’appunto orsi). Alcuni sono abituati a conviverci. Per altri, invece, rappresentano una minaccia o un disturbo.
Nel docufilm viene spesso citata la parola convivenza che pure in questi anni è stata ampiamente dibattuta in Abruzzo e che affonda le sue radici fin da quando il Pnalm estendeva piano-piano i suoi confini tra mille contrasti e contenziosi amministrativi e urbanistici. E che vuole raggiungere un traguardo ambizioso: far capire che creare un’area protetta non vuol dire mettere una regione sotto una campana di vetro, ma anzi riuscire ad attivare relazioni sane tre le comunità locali e un patrimonio ambientale di grande pregio. E continuare a promuovere un’idea di sviluppo sostenibile a vantaggio della collettività.
In questo modello ideale di buone pratiche si è inserita la variabile che ha all’inizio portato scompiglio e che poi è diventata una sfida da gestire. E che, diciamocelo pure, ha portato tanta notorietà al punto da far rimbalzare l’Abruzzo oltreoceano. Juan Carrito, è lui Il Marsicano e (speriamo non) ultimo orso, nato assieme ad altri tre cuccioli da mamma Amarena in pieno lockdown. Una storia eccezionale che ha messo in luce tutte le contraddizioni legate alla convivenza.
Le immagini sul campo riprendono le attività di monitoraggio e controllo dei biologi, attraverso censimenti e ricerche gps di alcuni esemplari, gli incontri dei tecnici del Parco con le comunità interessate dalla presenza dell’orso e i racconti dei cittadini che quotidianamente vi si trovano a tu per tu e che testimoniano l’unicità dello Yellowstone d’Abruzzo. «Il Marsicano è un film che svela i retroscena della vicenda Juan Carrito», spiega il regista Massimiliano Sbrolla, «un anno di riprese per raccontare il lavoro che ogni giorno tiene impegnate decine di persone nella salvaguardia di una specie unica e affascinante. Patrimonio di tutti noi».
La mission è di cercare di togliere l’orso marsicano dall’elenco Uicn (l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) delle specie minacciate. Vi fanno parte la tigre in India e l’elefante in Africa. E l’esperienza di Juan Carrito rappresenta in questo senso un’esperienza e un’occasione unica, una sorta di laboratorio a cielo aperto dove, come ricorda nel docufilm il presidente del Pnalm, Giovanni Cannata, «tutte le istituzioni si sono rapportate e messe a sistema affinché i territori potenzialmente idonei alla vita dell’orso marsicano siano effettivamente a misura d’orso». Solo così, forse, potremo lasciarci alle spalle l’antica domanda: è davvero l’orso marsicano ad essere minacciato dall’uomo o è lui a rappresentare una minaccia?
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