La bicicletta inventata da Leonardo
Una visita al castello del genio, riapre il museo di Vinci
Una «macchina volante», una «bicicletta», un carro automotore, e tanti modelli animati, documenti, applicazioni interattive. Il museo Leonardiano di Vinci riapre al pubblico con nuovi allestimenti ed un percorso rinnovato. Un imponente intervento ha interessato sia il recupero architettonico dell'antica rocca dei Conti Guidi, nucleo originario del museo dal 1953, con l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'adeguamento dei locali agli standard museali internazionali, che la revisione museografica della collezione. Il percorso inizia nella Palazzina Uzielli con le sezioni delle macchine da cantiere, delle macchine della manifattura tessile e degli orologi meccanici, per proseguire poi nel castello dei Conti Guidi: nelle sale medievali restaurate sono raccolte le sezioni dell'architettura ed ingegneria civile e delle macchine da guerra. Il modello della grande ala battente fa da cornice alla sezione del volo, nella Galleria, dove sono esposti i modelli più noti della meccanica leonardiana come la macchina volante, lo studio di ala e la celeberrima vite aerea considerata il prototipo del moderno elicottero. Molti anche gli strumenti, lo strettoio per l'olio, il ventilatore e, in particolare, i meccanismi per il movimento delle campane disegnati da Leonardo nel Codice Atlantico e nel Codice di Madrid I. Nella Sala del Podestà c'é la grande gru girevole progettata da Brunelleschi per la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore. Non manca il modello di «bicicletta» di Leonardo, anche se la storia é controversa: per alcuni il singolare disegno della bicicletta, scoperto tra due fogli incollati del Codice Atlantico solo nel 1965, risalirebbe a un allievo di Leonardo, mentre una parte della critica sostiene che il disegno sia invece di epoca moderna, se non addirittura un'interpolazione recente, compiuta nel periodo del restauro degli anni '60. Nella stessa sala è esposto anche il modello del carro automotore, un carro semovente azionato con un dispositivo a molla noto come «l'automobile di Leonardo». Nella sala dell'ottica é documentato l'interesse di Leonardo per l'ottica fisica e i suoi studi intrapresi per risolvere problemi legati alla rappresentazione pittorica di figure tridimensionali. Il percorso si conclude con la sala delle acque in cui sono documentati gli studi sul movimento nell'acqua con particolare riferimento alla navigazione fluviale, una delle più importanti modalità di trasporto del Medioevo e del Rinascimento.