«No al ticket sulla riabilitazione»
Verì: è un servizio essenziale, vanno trovate strade alternative.
PESCARA. Ticket sulla riabilitazione, la Regione cerca alternative. Sarà una corsa contro il tempo perchè i ticket che impongono un costo a prestazione dai 27 ai 90 euro, scatteranno il primo dicembre.
Così è previsto da una delibera del commissario Gino Redigolo. Ieri la prima mossa della Regione attraverso la Commissione sanità presieduta da Nicoletta Verì che ha posto un problema di carattere tecnico: le prestazioni riabilitative sono da considerare come servizi Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi a carico del sistema sanitario e non a carico di utenti e Comuni. La Commissione ha approvato all’unanimità il documento che potrebbe fermare i ticket.
«Le prestazioni riabilitative», si legge testualmente nella delibera, «erogate sia in regime residenziale (ricovero) sia in regime di day-hospital, che in regime domiciliare sono a tutti gli effetti prestazioni sanitarie comunque rientranti nei Lea, non assoggettabili a compartecipazioni economiche da parte dell’assistito, o, in caso di indigenza, del Comune». In base a questo documento che la Commissione ha inviato al Commissario di governo l’Abruzzo potrebbe evitare l’introduzione dei ticket che, tuttavia, sono in vigore in tutte le altre Regioni. L’Abruzzo doveva farlo dal 2007 ma non ha applicato la norma dello Stato. «La Commissione spera che Redigolo si faccia tramite a Roma con il tavolo tecnico di monitoriaggio che controlla la spesa sanitaria regionale, della nostra richiesta», spiega Nicoletta Verì, «a nostro giudizio la norma può essere interpretata in modo diverso, ad esempio, la Regione Veneto ha preso in esame il provvedimento ma non ha applicato il ticket».
Il primo dicembre però per i disabili abruzzesi scatterà il costo aggiuntivo sulle prestazioni riabilitative fatte in ricovero. Difficile sarà scongiurare la nuova tassa. «Attendiamo la risposta del Commissario e poi presenteremo in Consiglio regionale un ordine del giorno per cercare di bloccare o ridiscutere la delibera». Numerose le reazioni e le critiche politiche. Antonio Saia, consigliere regionale del Partito dei comunisti Italiani, attacca Redigolo.
«Il Commissario ha deliberato l’imposizione di pesanti ticket sulla terapia riabilitativa, ivi comprese quelle in regime di ricovero per i malati più gravi», scrive Saia, «tale misura continua a penalizzare in modo sempre più grave tutti gli abruzzesi, costretti a pagare, per i debiti della sanità, Irap e Irpef ai livelli massimi, e soprattutto i malati più gravi che dal 1º dicembre dovranno pagarsi le cure riabilitative o, se non hanno la possibilità di farlo, rassegnarsi a veder aggravarsi le loro menomazioni e forse anche a morire». «Quest’ultima nefandezza consumata dal Commissario del Governo Berlusconi», scrive ancora Saia, «nella totale subalternità della giunta regionale abruzzese, si aggiunge ad una serie di altre misure che hanno colpito i malati abruzzesi, inasprimento dei ticket sui farmaci, sospensione della fornitura dei cibi aproteici ai nefropatici». «Ancora più grave per la nostra Regione», aggiunge il consigliere regionale, «già duramente colpita dal terremoto e per i suoi Cittadini che fino ad oggi, come unica risposta, vede solo il totale disinteresse della giunta regionale rispetto alle inique imposizioni del Governo Berlusconi».
Così è previsto da una delibera del commissario Gino Redigolo. Ieri la prima mossa della Regione attraverso la Commissione sanità presieduta da Nicoletta Verì che ha posto un problema di carattere tecnico: le prestazioni riabilitative sono da considerare come servizi Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi a carico del sistema sanitario e non a carico di utenti e Comuni. La Commissione ha approvato all’unanimità il documento che potrebbe fermare i ticket.
«Le prestazioni riabilitative», si legge testualmente nella delibera, «erogate sia in regime residenziale (ricovero) sia in regime di day-hospital, che in regime domiciliare sono a tutti gli effetti prestazioni sanitarie comunque rientranti nei Lea, non assoggettabili a compartecipazioni economiche da parte dell’assistito, o, in caso di indigenza, del Comune». In base a questo documento che la Commissione ha inviato al Commissario di governo l’Abruzzo potrebbe evitare l’introduzione dei ticket che, tuttavia, sono in vigore in tutte le altre Regioni. L’Abruzzo doveva farlo dal 2007 ma non ha applicato la norma dello Stato. «La Commissione spera che Redigolo si faccia tramite a Roma con il tavolo tecnico di monitoriaggio che controlla la spesa sanitaria regionale, della nostra richiesta», spiega Nicoletta Verì, «a nostro giudizio la norma può essere interpretata in modo diverso, ad esempio, la Regione Veneto ha preso in esame il provvedimento ma non ha applicato il ticket».
Il primo dicembre però per i disabili abruzzesi scatterà il costo aggiuntivo sulle prestazioni riabilitative fatte in ricovero. Difficile sarà scongiurare la nuova tassa. «Attendiamo la risposta del Commissario e poi presenteremo in Consiglio regionale un ordine del giorno per cercare di bloccare o ridiscutere la delibera». Numerose le reazioni e le critiche politiche. Antonio Saia, consigliere regionale del Partito dei comunisti Italiani, attacca Redigolo.
«Il Commissario ha deliberato l’imposizione di pesanti ticket sulla terapia riabilitativa, ivi comprese quelle in regime di ricovero per i malati più gravi», scrive Saia, «tale misura continua a penalizzare in modo sempre più grave tutti gli abruzzesi, costretti a pagare, per i debiti della sanità, Irap e Irpef ai livelli massimi, e soprattutto i malati più gravi che dal 1º dicembre dovranno pagarsi le cure riabilitative o, se non hanno la possibilità di farlo, rassegnarsi a veder aggravarsi le loro menomazioni e forse anche a morire». «Quest’ultima nefandezza consumata dal Commissario del Governo Berlusconi», scrive ancora Saia, «nella totale subalternità della giunta regionale abruzzese, si aggiunge ad una serie di altre misure che hanno colpito i malati abruzzesi, inasprimento dei ticket sui farmaci, sospensione della fornitura dei cibi aproteici ai nefropatici». «Ancora più grave per la nostra Regione», aggiunge il consigliere regionale, «già duramente colpita dal terremoto e per i suoi Cittadini che fino ad oggi, come unica risposta, vede solo il totale disinteresse della giunta regionale rispetto alle inique imposizioni del Governo Berlusconi».