La stazione di un impianto di pompaggio

MOLISE/ABRUZZO

Procedura sospesa del progetto sulle Mainarde

A richiederla è la stessa società elettrica in modo da aggiungere le integrazioni al piano che prevede la realizzazione dell'impianto di pompaggio. Le reazioni del ForumH2O: "E' fumo negli occhi"

CAMPOBASSO. Enel Green Power ha inviato la richiesta al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica di sospensione della procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) del progetto "Pizzone2" sulle Mainarde che prevede la realizzazione di un impianto di pompaggio tra i due invasi di Montagna Spaccata e di Castel San Vincenzo (in provincia di Isernia). Il progetto prevede anche lo scavo di oltre 10 km di gallerie nell'area del Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise.

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L'annuncio della realizzazione dell'opera nei giorni scorsi aveva scatenato proteste di residenti, associazioni e istituzioni locali. «Enel Green Power - informa una nota - intende approfondire ulteriormente le osservazioni e le proposte di enti e stakeholder locali per proseguire con le integrazioni che già sta apportando alla documentazione sulla base degli incontri in corso con il territorio. La società conferma la massima attenzione all'ambiente e alle esigenze delle comunità locali e coglie l'occasione per rimarcare che l'ascolto è un elemento centrale della sua presenza sul territorio».

Enel Green Power prosegue il calendario di incontri con le istituzioni locali nelle prossime settimane «per individuare le migliori soluzioni al fine di conciliare le finalità del progetto con le necessità espresse dalle comunità locali e di porre le basi per definire attività di sostenibilità in grado di generare valore condiviso».

FORUM H2O: "E' FUMO NEGLI OCCHI". «La richiesta di sospensione per integrazioni progettuali sull'intervento nel Parco d'Abruzzo per la costruzione di una nuova centrale, sventolata da Enel come se fosse una concessione dopo le prime proteste, è invece solo fumo negli occhi. È, infatti, una comune pratica usata da quasi tutte le aziende nelle procedure di VIA nazionale quando devono rispondere alle circostanziate osservazioni pervenute». Lo afferma Augusto De Santis del Forum H2O a proposito della decisione di Enel Green Power resa nota oggi. «Enel Green Power - continua De Sanctis - poteva benissimo organizzare incontri prima del deposito del progetto. Lo fa dopo perché così, a iter ormai avviato, il procedimento non potrà che concludersi con un via libera o con uno stop da parte del Ministero. Pertanto ammantare questa decisione procedurale meramente tecnica come un'apertura alle istanze del territorio è mero tatticismo rispetto a un progetto intrinsecamente incompatibile con la tutela di un parco nazionale e di uno dei capisaldi dell'orso bruno marsicano». De Sanctis infine conclude: «Anni e anni di cantieri in piena area protetta, via vai di migliaia di camion, con lo scavo di un milione di mc di inerti con i relativi reflui prodotti nei cantieri, non potrà mai essere sostenibile. Consigliamo quindi a tutti di continuare a seguire l'iter di questo scellerato progetto fino a quando Enel Green Power non l'avrà ritirato»