Scuole a rischio, informiamo i cittadini

10 Settembre 2017

I nostri articoli, la nostra campagna per le scuole sicure comincia comunque a mobilitare e a scuotere le coscienze

«La vita dei figli è preziosa: genitori, pretendete sicurezza per loro». All’appello accorato di Antonio Morelli, padre di una bambina morta per il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, si aggiunge adesso quello di Maria Grazia Piccinini, madre di Ilaria, rimasta sotto le macerie del terremoto dell’Aquila. Gridano il loro dolore questi genitori disperati per le perdite delle persone care. E noi vogliamo rilanciarlo alto e forte attraverso le colonne del giornale, questo grido di dolore. Perché domani nessuno possa dire di non aver saputo, o di aver fatto davvero quello che poteva. Voglio dirlo ancora una volta: mai ci saremmo aspettati, in una delle regioni a più alto rischio sismico d’Italia, a otto anni dal terribile terremoto che ha distrutto L’Aquila portandosi via la vita di centinaia di persone, di scoprire che il 90 per cento degli edifici scolastici della regione sono ancora più o meno a rischio e comunque insicuri. E’ una cosa indegna di un paese civile, soprattutto dopo le tante professioni di dolore e di impegno che politici e pubblici amministratori di ogni angolo d’Abruzzo hanno fatto dopo tanti lutti e distruzioni. 

I nostri articoli, la nostra campagna per le scuole sicure comincia comunque a mobilitare e a scuotere le coscienze. Sono già tanti i pubblici amministratori e i dirigenti scolastici che hanno raccolto il nostro invito a mostrare a cittadini e genitori le certificazioni antisismiche delle loro strutture. In tanti si stanno dando da fare per denunciare le situazioni più pericolose e cercare i fondi necessari per mettere a norma gli edifici. Tutto questo mentre due parlamentari abruzzesi, Gianluca Vacca e Gianni Melilla (per non contare le iniziative di vari consiglieri regionali, a cominciare da Sara Marcozzi) hanno annunciato o già depositato interrogazioni in Parlamento sulla scorta degli articoli pubblicati dal Centro. Notizie confortanti, certamente. Che non cancellano però le situazioni di rischio ammesso e dichiarato in troppe scuole dell’Abruzzo. Situazioni allarmanti e che richiederebbero comportamenti adeguati da parte di chi ne conosce tutti i segreti. A costoro ripetiamo l’invito a mostrare le documentazioni sismiche. In maniera che ragazzi e genitori siano pienamente informati dei rischi e, qualora questi edifici non dovessero essere chiusi, possano scegliere magari di non frequentarli optando per strutture più sicure.

Primo Di Nicola