Quell’aurora che rischiara il dolore
È difficile abituarsi all’assenza delle persone che si sono amate. Chi resta cerca segni di una presenza che superi i confini della vita. Fa parte dell’elaborazione del lutto, dicono quelli che osservano da una riva tranquilla la deriva di chi non si rassegna al naufragio emotivo degli addii. A volte quella deriva trova un porto sicuro illuminato da un’aurora boreale. È stato così per Francesca Fioretti, la moglie di Davide Astori, il calciatore della Fiorentina morto due anni fa, che, ieri, ha postato su Instagram una foto che la ritrae sotto le luci colorate del cielo del Polo Nord, dove si trova con la figlia Vittoria. «Sbam, ci hai trovate», ha scritto sotto quell’immagine. «Vi ha trovate perché in realtà non vi siete mai persi. L’amore vi unirà sempre», recita uno dei commenti al suo post. «Ognuno attraversa il dolore a modo proprio», aveva confidato, tempo fa, Francesca Fioretti alla rivista Vanity Fair. «All’inizio, avevo paura di tutto. Per molti mesi non ho acceso la tv né ho dormito nella nostra stanza. Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene». Forse, da oggi, quell’aurora rischiarerà con un bagliore non effimero il suo viaggio nel buio del dolore.
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