Sgominata banda delle carte di identità, sette arresti

5 Maggio 2020

E' considerata responsabile di 22 colpi negli uffici comunali nel centro Italia, uno anche all'Aquila

ANCONA. Sgominata la cosiddetta banda delle carte di identità, ritenuta responsabile di 22 furti a danno di uffici comunali, esercizi commerciali, agenzie di servizi, messi a segno nelle province di province di Ancona, Pesaro Urbino, L'Aquila, Benevento, Arezzo, Bari, Caserta, Salerno e Napoli. Sette le persone finite o in carcere o ai domiciliari in esecuzione di un'ordinanza del giudice delle indagini preliminari (gip) di Ancona. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Osimo.

I 7, di origine partenopea, sono ritenuti responsabili, in concorso, di furti pluriaggravati e alcuni di loro anche di ricettazione. Sono stati fermati tra i Comuni di Napoli, Somma Vesuviana, Brusciano, Sant'Antimo e Cercola. Le indagini, condotte dai carabinieri di Numana e coordinate dalla procura di Ancona, sono durate sei mesi, partendo da un furto avvenuto nella sede del Comune di Sirolo, il 20 agosto scorso: i ladrI avevano portato via equipaggiamento della polizia municipale. Negli altri furti avvenuti in un periodo successivo, la banda aveva rubato carte d'identità, denaro, strumenti e altri generi di beni, dopo aver neutralizzato con scaltrezza e professionalità i sistemi di allarme e di videosorveglianza.

Sono state sottratte in tutto circa 1.200 carte d'identità e beni per un valore complessivo di 50mila euro. Alcune carte sono state reimpiegate nel circuito dell'immigrazione clandestina: il 17 settembre dell'anno scorso, in Grecia, tre siriani sono stati arestati per possesso di carte d'identità rubate nel Comune di Montella, il 26, sempre in Grecia, alcuni sudanesi e iracheni sono stati trovati in possesso di sette carte d'identità asportate dal Comune di Bitetto, il 13 gennaio di quest'anno, all'aeroporto di Fiumicino, personale della polizia di frontiera ha controllato un siriano in possesso di un documento identificativo asportato da Mondolfo, il 23 dello stesso mese, al casello autostradale A14 di Fano.

Gli inquirenti hanno sequestrato arnesi da scasso e chiavi alterate, occultati all'interno del portabagagli di una Fiat 500 con a bordo quattro degli indagati in trasferta per l'ennesimo furto. Quattro di loro sono stati trovati in possesso di beni asportati da un negozio di Pomigliano d'Arco, durante la notte del 15 febbraio, ma senza avere preso parte al furto. Da qui la contestazione del reato di ricettazione.