7 febbraio
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Oggi, ma nel 1949, a New York, Giuseppe Paolo “Joe” Di Maggio, di 35 anni, star del baseball a stelle e strisce di origine italiana di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, firmava il suo primo contratto da 100mila dollari, per un anno, con gli Yankees di NY dell’allenatore e manager Charles Dillon “Casey” Stengel ed era il primo caso di ingaggio a sei zeri per uno sportivo professionista.
Di ruolo esterno centro, alto 188 centimetri, per 87 chilogrammi in peso forma, lanciatore e battitore col braccio destro (nella foto, particolare, in azione sul diamante), detentore, tra l’altro, del record di 56 partite consecutive, ossia dal 15 maggio al 16 luglio 1941, con almeno una valida battuta passerà 13 stagioni con la formazione di Major league newyorkese fondata nel 1901: precisamente dal 1936 -era stato ceduto dai San Francisco Seals il 21 novembre- al 1942 e poi, dopo la pausa forzata imposta dal secondo conflitto mondiale, dal 1946 al 1951, anno del ritiro dall’agonismo, che avverrà l’11 dicembre. Anche se poi ci sarà la parentesi da allenatore dei battitori nella stagione 1968-1969 nella formazione californiana Oakland Athletics.
L’11 dicembre 1954 passerà alla storia per lo sposalizio -lui aveva già contratto nozze, il 19 novembre 1939, con l’attrice Dorothy Arnold dalla quale aveva avuto l’unico figlio Joe junior, ma aveva rescisso il matrimonio nel ‘43- con la diva di Hollywood Marilin Monroe dalla quale tuttavia divorzierà dopo un anno. Di Maggio, già ritenuto il miglior giocatore di baseball vivente nel 1969, farà parte della Hall of fame dello sport più caro agli Usa nel 1955 e sarà selezionato 13 volte per l’All star game. Il 18 aprile 1952 sarà ritirato dai vertici dei New York Yankees il numero di gara 5 proprio in onore di Di Maggio. Importante sarà anche il sodalizio di Joe con i due fratelli, anche loro atleti di prima divisione. Dom, classe 1917, attivo dal ’40 al ’42 e poi dal ’46 al ’53, soprattutto con il club dei Boston Red Sox, reputati dagli addetti ai lavori gli acerrimi rivali degli Yankees, e Vince, del 1912, nelle file dei Boston Bees, dei Cincinnati Reds, dei Pittsburgh Pirates, dei Philadelphia Phillies, e dei New York Giants. “Joltin”, come lo chiamavano i cronisti per il suo gioco elettrizzante, manterrà anche un solido rapporto con le sue radici nel Belpaese, recandosi svariate volte in visita nel lembo di Sicilia dal quale erano partiti alla volta degli States il padre Giuseppe e la madre Rosalia Mercurio. Come rimarrà negli annali la sua collaborazione con la squadra di Grosseto, Bbc, futura Jolly Roger, nel 1976.