Bimba allergica finita in ospedale, il medico imputato: «Sono innocente»
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L’uomo è finito sotto processo per il caso dell’alunna di 8 anni che, allergica alla frutta secca, è stata ricoverata in ospedale, dove è rimasta per 5 giorni, dopo aver mangiato un piatto contenente pinoli nella mensa scolastica.
CHIETI. Respinge le accuse il medico della Asl Lanciano Vasto Chieti finito sotto processo per il caso dell’alunna di 8 anni, allergica alla frutta secca, ricoverata in ospedale dopo aver mangiato a mensa un piatto di pasta al basilico contenente anche pinoli. La dottoressa, in servizio al Dipartimento di prevenzione, e più nello specifico al Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione, si professa innocente attraverso il suo difensore, l’avvocato Luca Damiano del foro di Vasto. L’episodio risale allo scorso 16 ottobre, quando la bambina si è sentita male a scuola ed è stata trasportata d’urgenza al policlinico, dove è rimasta per cinque giorni a causa di un’«anafilassi lieve in seguito all’ingestione di allergene noto».
Il prossimo 22 maggio la professionista, che ha elaborato il menu per l’istituto comprensivo frequentato dalla piccola, comparirà davanti al giudice di pace di Chieti con l’accusa di lesioni personali colpose perché, come ricostruito dal pubblico ministero Lucia Anna Campo e dalle indagini della polizia della procura, avrebbe previsto anche per la bimba poi finita al Santissima Annunziata la somministrazione della pasta al pesto sebbene lei fosse allergica alla frutta secca e, dunque, anche i pinoli. Ma la dottoressa imputata «per imperizia, negligenza e imprudenza», spiega sempre l’avvocato Damiano, «chiarisce di non aver mai previsto nella preparazione del pasto, ma anzi di aver vietato, l’utilizzo di frutta secca e, in genere, di alimenti con allergeni». Più nel dettaglio: «Per la bambina era stato previsto un semplice pesto al basilico, senza utilizzo di pinoli». Per il legale, dunque, «il medico mio assistito chiarirà la sua posizione davanti al giudice». Le indagini erano scattate dopo la denuncia presentata dai genitori della piccola, assistiti dall’avvocato Diego Bracciale.
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