PROVINCIA DI CHIETI
Bracciante agricolo maltratta la moglie e i 5 figli adolescenti
In base al Codice rosso il giudice dispone il carcere per il 42enne: violenze aggravate dall'abuso di alcol
CHIETI. I carabinieri della Stazione di Casalbordino nella serata di ieri (giovedì 30 settembre) arrestano e portato in carcere E.P., 42enne bracciante agricolo di origini albanesi ma da anni residente in un Comune della provincia di Chieti. Deve rispondere di maltrattamenti reiterati nei confronti della moglie e dei cinque figli anche a causa della dipendenza dall’alcool.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto, su richiesta della locale procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’abuso di alcolici così come prevede il cosiddetto Codice Rosso, la normativa che tutela donne e soggetti deboli che subiscono violenze e maltrattamenti.
La brutta vicenda familiare è stata portata all’attenzione della Procura dai carabinieri della Stazione di Casalbordino che solo un paio di settimane fa, dopo diversi interventi nell’abitazione della famiglia dove oltre all’uomo vivono la moglie e i cinque figli adolescenti, hanno raccolto la denuncia della donna che ha avuto il coraggio di raccontare il clima di violenze in cui vivevano da anni. La donna ha raccontato ai militari che il marito, "quando è in preda ai fumi dell’alcool, che oramai assume in continuazione, perde il controllo di sé e diventa violento e oltre a danneggiare gli arredi della loro casa, si scaglia contro di lei ed i figli con ingiurie e gravi minacce di morte che in più di un’occasione sono trascese in aggressioni fisiche dirette, tanto da costringerla a rifugiarsi con i figli dal fratello per sfuggire all’ira incontrollata quanto immotivata del capofamiglia".
Alcuni episodi sono avvenuti anche alla presenza delle pattuglie dei carabinieri, che hanno impiegato diverso tempo per far calmare l’uomo ed attendere che, dissolti i fumi dell’alcool, tornasse tranquillo. I carabinieri della stazione di Casalbordino hanno raccolto anche le testimonianze di diversi familiari e dei vicini. Tutti hanno confermato la grave situazione descritta con la sua denuncia dalla donna.