Cassa integrazione scaduta Ore di attesa alla Sider
Da ieri senza futuro gli oltre cinquanta lavoratori dell’azienda siderurgica Restano le incertezze per ex Golden Lady e Pantalonificio d’Abruzzo
VASTO. Da ieri sono rimasti senza certezze sul loro futuro. La cassa integrazione guadagni (Cig) in deroga di due mesi è scaduta il 31 agosto. Oggi però i sindacati dovrebbero avere la conferma della proroga degli ammortizzatori sociali per altri 11 mesi. Ore di drammatica attesa per i dipendenti della Sider Vasto di Punta Penna. Il sogno della riconversione è scoppiato due mesi fa come un bolla di sapone lasciando l’amaro in bocca a tante famiglie che per mesi avevano sperato nella fine della loro odissea. La Tecnotubi di Brescia ha invece rivolto altrove la propria attenzione e alla fabbrica abruzzese ha preferito un’azienda siderurgica piemontese, la Alessio tubi. Un duro colpo per i 50 lavoratori che da un anno collezionano solo amare delusioni. Non è certo migliore la situazione dei lavoratori della ex Golden Lady e per quelli del Pantalonficio d’Abruzzo.
Sider Vasto. Un anno fa, gli operai della Sider hanno manifestazione la prima volta davanti ai cancelli della fabbrica di Punta Penna. Venerdì scorso sono tornati sulle barricate. Il 31 agosto è scaduta la cassa integrazione in deroga ma i lavoratori devono ancora riscuotere tre mensilità arretrate. All’orizzonte c’è, forse, altra Cig. «Intanto chiediamo che ci paghino gli arretrati», affermano gli operai.
Golden Lady. Non è entusiasmante neppure la situazione degli ex lavoratori della Golden Lady. Dopo due licenziamenti solo per 60 di loro su 300 ci sono possibilità di lavoro. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil prima di Ferragosto hanno lanciato un appello al governatore della Regione, Luciano D’Alfonso. Presto per 300 persone finirà la mobilità e all’orizzonte non c’è assolutamente niente. La percentuale delle donne senza lavoro nel Vastese è salita al 35%. I sindacati continuano a sollecitare incentivi e soluzioni ma tutto tace. Dalle pagine di Facebook esplode l’esasperazione delle maestranze. L’incertezza logora e quel che è peggio in fondo al tunnel della riconversione non si scorge nulla. La Wollo, l’azienda incaricata della riconversione tace. «Si cerchi un’altra strada», chiede qualche operaio.
Pantalonificio. Anche i dipendenti del Pantalonificio d’Abruzzo (Gruppo Canali) aspettano la riconversione. I lavoratori, protagonisti di una manifestazione di protesta a ottobre 2013, a fine anno hanno ottenuto la proroga di un anno dei contratti di solidarietà ma è evidente che non basta per dare tranquillità alle famiglie. (p.c.)
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