La guardia di finanza durante la conferenza stampa sull'operazione “Spectral Kingdom” (foto di Michele Camiscia)

Chieti, "giro" di fatture false per 190 milioni di euro e 73 indagati / VIDEO

Operazione della Finanza: associazione a delinquere con 36 ditte in Abruzzo, Lazio e Campania. Scoperta un' evasione per 66 milioni. A San Giovanni Teatino la società "cartiera"

CHIETI. Emettevano fatture false per frodare il fisco. Un impressionante giro d’affari che valeva circa 190 milioni di euro. A tanto ammontava infatti, secondo le indagini delle forze dell’ordine, il valore delle fatture false emesse. Un giro stroncato dalla guardia di finanza di Chieti, un'associazione per delinquere perfettamente oliata che aveva come obiettivo finale la frode fiscale e quella contributiva. Sono in 73 indagati e che facevano parte dell’organizzazione.

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Fatture false e sequestri, l'operazione della Finanza
In 73 indagati per associazione a delinquere in Abruzzo, Lazio e Campania

L’associazione a delinquere ha visto coinvolte 36 società, tutte passate attentamente al vaglio di esperti finanzieri. Scoperta un' evasione per 66 milioni di euro, di cui 16 milioni di Iva, e 4 milioni di contributi non versati. Il valore dei beni sequestrati in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Latina ammonta a un milione 600 mila euro: si tratta di 14 unità immobiliari, partecipazioni societarie per complessivi 712mila euro e 107 conti correnti bancari e postali. Ben 900 i lavoratori coinvolti (non indagati) nelle società. Il sodalizio operava tra Abruzzo, Lazio e Campania e aveva costituito e gestito un circuito al cui interno si cedevano prodotti informatici, cosmetici ed elettrodomestici, sfruttando l'interposizione di cosiddette società cartiere e società filtro gestite da prestanome. L’operazione è nata sul territorio della provincia di Chieti, ma poi, man mano che si scavava, ha acquistato una portata molto più vasta. È stata infatti prima coordinata dalla Procura di Chieti e poi da quelle di Napoli e Latina. Le Procure hanno avviato un’indagine con una ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e/o contributiva. L’operazione è stata chiamata “Spectral Kingdom” che, oltre ad essere il nome di un gruppo musicale, tradotto dall’inglese significa regno spettrale, come, probabilmente, quello di fronte al quale si sono trovati i finanzieri quando hanno cominciato ad imbattersi, controllo dopo controllo, nell’ingente quantitativo di fatture false rintracciate. Le indagini hanno preso le mosse tre anni fa da una segnalazione della Finanza della Slovacchia alla Finanza di Chieti su una fattura di centomila euro che una società slovacca aveva inviato a una società di San Giovanni Teatino, risultata successivamente la "cartiera" delle fatture false al cui capo c'era un prestanome napoletano. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa del colonnello Serafino Fiore, comandante provinciale della Fiamme Gialle, e del capitano Angela Luana Vallario, comandante della Compagnia di Chieti della guardia di finanza.