Chieti, l'ex allenatore in aula: "Fraintese le dichiarazioni dei bambini"
Interrogatorio di 3 ore nel processo per violenza sessuale su 9 giovani allievi. Respinte tutte le accuse: "Sconfessati tutti i dati obiettivi"
CHIETI. «Io spero che voi abbiate pazienza che tutto questo finirà, e poi se avrò la forza, vi vorrò illustrare tutto quello che questa cosa ha prodotto. Io ho cercato di dimostrare la mia innocenza e spero che la verità venga fuori. Io respingo le accuse, sto vivendo questa situazione malissimo, non voglio dire altro, cercate di capirmi. I genitori hanno frainteso le dichiarazioni dei figli». Sono le parole a fine udienza dell'ex allenatore di baseball accusato di aver abusato di nove bambini affidati a lui per la pratica sportiva, di età compresa fra 8 e 13 anni, in diverse circostanze e luoghi.
L'udienza si è svolta a porta chiuse. L'ex allenatore, Riccardo Furgiuele, 52 anni, di origini venezuelane, ex agente di commercio ha respinto tutte le accuse di violenza sessuale nel corso delle tre ore di interrogatorio. «La maggior parte delle cose è stata contestata con una genericità tale che non si riesce a capire quando dove, e come - ha detto il difensore, l'avvocato Luigi Antonangeli - ovviamente per quello che è rimasto generico - ha aggiunto il legale - generiche dovevano essere anche la discolpe. Tutti i dati obiettivi, secondo la nostra prospettiva, che sono riportati nel capo di imputazione, sono sconfessati, quando non dalla matematica, dall'orologio, da fatti indubitabili se non dalla logica». L'udienza è stata aperta dall'esame del consulente della Procura, Cristian D'Ovidio, il quale chiamato a pronunciarsi sulle lesioni riportate da una delle piccole vittime, ha motivato scientificamente che le lesioni rilevate in ospedale su uno dei bambini sono riconducibili a episodi di abusi sessuali, confermando così gli abusi di natura fisica sul bambino. Prossima udienza il 27 novembre.