Chieti, musicisti del Marruccino pronti a pignorare il Comune

Per ora le richieste sono 4 con un esborso di 30 mila euro, ma i professionisti sul piede di guerra sono altri 44
CHIETI. Orchestra del Marrucino, nota stonata per le finanze del Comune. Tre ex orchestrali decidono di pignorare l’ente, atto finale di un contenzioso partito anni fa e che peserà sulle casse pubbliche oltre 30 mila euro. I fatti risalgono al 2008, quando a governare era l’amministrazione di Francesco Ricci. I musicisti furono ingaggiati nell’orchestra, che allora contava 48 elementi, per il tramite di un’agenzia interinale, la Lavorint Risorse Spa, ma tra il gennaio e il marzo del 2008 non ricevettero l’intera somma a cui avevano diritto.
Denaro che gli spetta, lo dicono sentenze del tribunale di Chieti, sezione lavoro, emesse a maggio di quest’anno, ma visto che ancora non vedono un centesimo, per soddisfare i propri crediti hanno deciso di procedere contro il Comune, condannato in solido con l’agenzia interinale a pagare. Uno dei protagonisti della vicenda, timpanista di quell’orchestra poi sciolta dall’amministrazione Di Primio , spiega il perché del ricorso al pignoramento. «Ho aspettato quanto ho potuto», dice Alessandro Dalla Vecchia, «ma ora il timore è che tutto slitti al 2013, così come ho appreso dall’ente stesso, prolungando a dismisura i tempi d’attesa, mi spinge a ricorrere al pignoramento conto terzi, per tutelare la mia posizione e cercare di avere quanto atteso. In tempi di crisi e con una famiglia da mandare avanti non posso permettermi il lusso di aspettare per chissà quanto ancora». Dalla Vecchia e altri quattro colleghi sono stati assistiti dall’avvocato Lola Aristone e per tutti loro è maturato il diritto a vedersi retribuito per intero quanto lavorato. Un altro loro collega si è incamminato più di recente sulla stessa strada. Sia i maestri d’orchestra che il legale hanno cercato in questo periodo di capire quanto ancora dovevano aspettare per veder applicata la sentenza del tribunale di Chieti. «La disponibilità dell’ente c’è stata», dice l’avvocato, «ma ci sono procedure che ingessano l’operatività e la reale volontà dell’amministrazione. A giorni parte l'atto di pignoramento per una somma totale di oltre 30 mila euro ma resta in pendenza il diritto di altri due orchestrali da me assistiti, per un totale di altri 20 mila euro». Tempi duri, dunque, per l’amministrazione , che deve fare conti sempre più serrati tra bilanci risicati e nodi legali che vengono al pettine. L’ultimo in ordine di tempo è quello della condanna a pagare oltre 300 mila euro di risarcimento, più interessi di mora e spese di giudizio, al gestore della Casina dei Tigli, Luciano Aceto, per lavori di riqualificazione dello storico bar- ristorante della Villa.
Sipo Beverelli
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