Francavilla al Mare

Cimitero di Francavilla al Mare, nessuna misura cautelare per i titolari della De Francesco Costruzioni

6 Febbraio 2025

“Né pericolosi, né inclini a delinquere”: la Cassazione accoglie il ricorso e smonta la tesi della procura di Chieti

CHIETI. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai titolari della società De Francesco Costruzioni, Franco Antonio De Francesco e Alessandro De Francesco, di Lesya Tsiluyko, titolare della società Arta, e di tutti gli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Chieti su presunti reati commessi nell’ambito dei lavori di ampliamento del cimitero di Francavilla a Mare. Viene così meno qualsiasi misura cautelare, tra l’altro mai eseguita, a carico degli stessi, dopo che il gip di Chieti aveva già rigettato la richiesta della procura e il tribunale del riesame dell’Aquila e aveva disposto la sottoposizione all’obbligo di firma, respingendo la ben più gravosa istanza del pubblico ministero.

La sentenza della Cassazione prevede l’annullamento dell’obbligo di firma senza rinvio. Accogliendo il ricorso, la Corte ha stabilito che non occorre procedere a un nuovo giudizio di merito. “Una vittoria piena da parte del collegio difensivo degli indagati, che esprimono soddisfazione per il pronunciamento della Corte”, si legge in una nota. “La sentenza riconduce la vicenda giudiziaria dentro un alveo di verità e fa luce sui reali comportamenti degli indagati dichiarati dalla Corte “né pericolosi, né inclini a delinquere”. All’esito della sentenza della Cassazione, con maggiore serenità i titolari della De Francesco Costruzioni possono proseguire con piena determinazione tutte le iniziative imprenditoriali nelle quali sono impegnati insieme alle loro maestranze, con particolare riguardo alla realizzazione del cosiddetto tunnel di Termoli”.

In alcuni casi “il clamore mediatico ha trasformato agli occhi dei lettori presunti reati in condanne conclamate e semplici indagati in colpevoli. L’accostamento deliberato dell’indagine in corso nella procura di Chieti e i nomi dei titolari della De Francesco Costruzioni alla vicenda della realizzazione dell'opera pubblica a Termoli ha prodotto un grave danno alla reputazione professionale degli interessati”.

Tutti i soggetti assistiti hanno già provveduto a sporgere querela “per i gravi fatti di diffamazione subiti a causa della pubblicazione pressoché quotidiana di articoli che non solo hanno trasformato un'indagine ancora in corso in un processo mediatico con i supporter dell'una o dell'altra fazione a confrontarsi su atti che riguardano la libertà delle persone, ma altresì hanno consentito citazioni alla lettera di amplissimi stralci dell'ordinanza cautelare e dell'appello del pubblico ministero, che non lasciano dubbi circa l'indebita disponibilità in capo agli autori di copia degli atti processuali”.

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