Commissione medica di verifica soppressa
Via da Chieti l’ufficio che si occupa di pensioni, cause di servizio e inabilità. Di Paolo: grave perdita
CHIETI. Dal primo febbraio la commissione medica di verifica regionale non sarà più a Chieti. Lo comunica la Ragioneria territoriale dello stato (ministero dell’economia e delle Finanze). Un altro ufficio che se ne va dal capoluogo teatino, dopo i recenti provvedimenti di chiusura della caserma Berardi e dell’ospedale militare che sta per chiudere i battenti.
La commissione medica di verifica si occupa delle pensioni di genere, di cause di servizio, inabilità al lavoro e idoneità dei dipendenti pubblici.
Prima della riforma, in Abruzzo, aveva sedi, in tutti i capoluoghi di provincia. La riforma, nel 2010, ha poi stabilito che ci dovesse essere una unica sede regionale della comissione di verifica, q all’Aquila. Ma gli effetti del terremoto del 2009 non consentivano al capoluogo di Regione di occuparsi di tutte le pratiche abruzzesi. Così anche per interessamento dell’ex vicesindaco Bruno Di Paolo, ex responsabile di questo ufficio, venne mantenuta una seconda sede a Chieti, in viale Amendola, che si occupava dei casi anche della provincia di Teramo e Pescara.
«Questa è una grave perdita», dice l’ex vicensindaco e consigliere comunale Di Paolo, «in una città che ha già visto la chiusura di altri importanti uffici. La sede della commissione medica poteva restare a Chieti almeno altri due anni ma i nostri parlamentari non se ne sono interessati, probabilmente neanche lo sanno che chiude questo ufficio. Peraltro ci sarano delle difficoltà logistiche perché tutti i fascicoli relativi a pratiche di Chieti, Teramo e Pescara sono ancora tutte negli uffici di viale Amendola».
Intanto anche c’è preoccupazione anche per i 27 dipendenti dell’istituto di medicina legale con sede all’ospedale militare, istituzione prossima alla chiusura e dei cinque lavoratori del 123° reggimento di stanza alla caserma Berardi, già chiusa. Si teme per il loro trasferimento in altre sedi. Due giorni fa un incontro dal prefetto al quale hanno partecipato anche i vertici della Asl, il procuratore della repubblica, Comune e sindacati. Tutti hanno manifestato la loro disponibilità a prendersi carico dei lavoratori considerata la insufficienza di personale nei vari uffici. La vertenza è approdata ieri al ministero della difesa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA