Firmato il patto per lo sviluppo
Documento della Provincia su sostegno ai redditi e incentivi alle imprese.
ATESSA. Per una volta, la politica parla (quasi) con una sola voce. E stimola il fronte sindacale e Confindustria al confronto in positivo. Forza di una crisi, che dicono alla fine ma fa ancora paura. Tanta. E tiene fuori dalle fabbriche migliaia di lavoratori. I più giovani.
La pesante crisi di lavoro e occupazione ha dunque unito per un giorno maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra intorno a un documento che impegna il presidente Enrico Di Giuseppantonio e la giunta provinciale «a portare avanti un “patto di solidarietà” con gli altri enti locali, imprese e parti sociali».
L’«evento» si è tenuto ieri nel teatro comunale di Atessa, che ha ospitato il consiglio provinciale straordinario sulla crisi in Val Di Sangro. Ai lavori hanno partecipato dirigenti sindacali (Campo e Manzi, Uil), (Bologna, Cisl), (Di Rocco e Marchioli, Cigl), consiglieri regionali, sindaci, il senatore Pd Giovanni Legnini e il presidente dei giovani industriali Giuseppe Ranalli,
L’atto, illustrato in aula dal presidente della commissione sviluppo, Federico Fioriti (Udc), fa riferimento a un «osservatorio permanente» col compito di monitorare l’andamento dell’economia del territorio e proporre soluzioni condivise; studiare forme di sostegno per chi ha perso il lavoro e fornire canali agevolati per il reimpiego.
Il documento propone la possibilità di creare un coordinamento fra i tre Patti territoriali (Chietino-Ortonese, Sangro-Aventino, Trigno-Sinello), per sviluppare azioni volte ad attrarre nuovi investimenti e imprese. Inoltre promuovere un accordo con il sistema bancario locale con programmi mirati di consolidamento dei debiti, ricapitalizzazioni e facilitazione di accesso al credito. Infine verificare la possibilità di reperire fondi e chiedere a governo e Regione programmi di incentivi per lo sviluppo delle imprese. «La riunione - ha spiegato Di Giuseppantonio - vuole essere testimonianza dello sforzo di tutte le forze politiche provinciali a lavorare insieme per alleviare i problemi e le difficili situazioni che la nostra economia attraversa. Il consiglio ha saputo dare innanzitutto prova di unità d’intenti e credo che questo sia uno dei risultati più importanti».
Nel corso del dibattito, già dal saluto del sindaco di Atessa Nicola Cicchitti sono emerse tutte le preoccupazioni per una crisi che «continua a impoverire il comprensorio» e dalle prospettive a dir poco fosche, perché intanto ha «cacciato» dalle fabbriche i più giovani, ai quali neanche mobilità e prepensionamenti paiono restituire chance, se anche le stime più ottimistiche dicono che forse solo nel 2013 si tornerà ai livelli dello scorso anno.
La pesante crisi di lavoro e occupazione ha dunque unito per un giorno maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra intorno a un documento che impegna il presidente Enrico Di Giuseppantonio e la giunta provinciale «a portare avanti un “patto di solidarietà” con gli altri enti locali, imprese e parti sociali».
L’«evento» si è tenuto ieri nel teatro comunale di Atessa, che ha ospitato il consiglio provinciale straordinario sulla crisi in Val Di Sangro. Ai lavori hanno partecipato dirigenti sindacali (Campo e Manzi, Uil), (Bologna, Cisl), (Di Rocco e Marchioli, Cigl), consiglieri regionali, sindaci, il senatore Pd Giovanni Legnini e il presidente dei giovani industriali Giuseppe Ranalli,
L’atto, illustrato in aula dal presidente della commissione sviluppo, Federico Fioriti (Udc), fa riferimento a un «osservatorio permanente» col compito di monitorare l’andamento dell’economia del territorio e proporre soluzioni condivise; studiare forme di sostegno per chi ha perso il lavoro e fornire canali agevolati per il reimpiego.
Il documento propone la possibilità di creare un coordinamento fra i tre Patti territoriali (Chietino-Ortonese, Sangro-Aventino, Trigno-Sinello), per sviluppare azioni volte ad attrarre nuovi investimenti e imprese. Inoltre promuovere un accordo con il sistema bancario locale con programmi mirati di consolidamento dei debiti, ricapitalizzazioni e facilitazione di accesso al credito. Infine verificare la possibilità di reperire fondi e chiedere a governo e Regione programmi di incentivi per lo sviluppo delle imprese. «La riunione - ha spiegato Di Giuseppantonio - vuole essere testimonianza dello sforzo di tutte le forze politiche provinciali a lavorare insieme per alleviare i problemi e le difficili situazioni che la nostra economia attraversa. Il consiglio ha saputo dare innanzitutto prova di unità d’intenti e credo che questo sia uno dei risultati più importanti».
Nel corso del dibattito, già dal saluto del sindaco di Atessa Nicola Cicchitti sono emerse tutte le preoccupazioni per una crisi che «continua a impoverire il comprensorio» e dalle prospettive a dir poco fosche, perché intanto ha «cacciato» dalle fabbriche i più giovani, ai quali neanche mobilità e prepensionamenti paiono restituire chance, se anche le stime più ottimistiche dicono che forse solo nel 2013 si tornerà ai livelli dello scorso anno.